Martedì 23 Aprile 2024

Un pass Covid per viaggiare in Europa La mossa di Bruxelles: salviamo l’estate

Allo studio un certificato per dimostrare di essere stati vaccinati o guariti. Sarà rilasciato dalle autorità sanitarie e varrà sei mesi

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di Elena G. Polidori

Forse le vacanze, quest’estate, si salveranno. E non solo perché molti Paesi, come Israele o le isole greche, grazie alla vaccinazione di massa, sono già Covid-free, oppure perché molte compagnie di crociere stanno già proponendo viaggi "per soli vaccinati" in giro per il mondo, ma soprattutto perché sta per arrivare il ‘passaporto verde’, destinato a persone che hanno avuto il Covid o che sono stati vaccinati, per poter viaggiare all’interno dell’Europa. "Col certificato vaccinale – ha detto infatti ieri la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen – puntiamo ad aiutare gli Stati membri a ritornare a mobilità in sicurezza coordinata". Addio, dunque, alla limitazione dei viaggi. I cittadini europei potranno tornare a viaggiare fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 e avere sviluppato gli anticorpi. Tutto questo sarà contenuto in un ‘Covid pass’, un certificato digitale (che dovrebbe essere disponibile da giugno) legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, ha spiegato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.

Dunque il certificato supererà tutte le iniziative di controllo e di contenimento degli arrivi e degli spostamenti, sicuramente tra i confini nazionali, rimane aperta la questione dei confini regionali dentro un singolo Stato. È verosimile immaginare che, a giugno quando dovrebbe scattare la Covid pass saranno caduti i divieti di spostamenti in Italia tra una regione e l’altra per tutti. Anche se non è da escludere che, anche in quel caso, qualche governatore possa prevedere delle limitazioni sul modello europeo.

Il green pass, per essere pronto prima dell’estate, dovrà essere adottato rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dopo aver ‘armonizzato’ la normativa con le leggi degli Stati membri e quindi il lavoro sul ‘certificato’ non sarà semplice. Al momento, secondo quanto ha spiegato la presidente Von Der Leyen, il certificato dovrà attestare sostanzialmente tre elementi: che una persona è stata vaccinata, è risultata negativa al test o è guarita. Sarà rilasciato dalle autorità dei vari Stati, ad esempio ospedali, centri di test o da autorità sanitarie e conterrà un ‘Qr Code’ con le informazioni essenziali e una firma digitale a garanzia delle contraffazioni. Il pass sarà accettato in tutti gli Stati membri dell’Ue, ma anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, così da contribuire a eliminare le restrizioni attualmente in vigore nei vari Stati. Durante i viaggi, tutti i cittadini dell’Ue (ovviamente anche gli stranieri legalmente residenti) in possesso del certificato, dovranno essere esentati dalle restrizioni alla libera circolazione allo stesso modo dei cittadini dello Stato membro visitato. Quindi niente quarantena o addirittura divieto di ingresso nel Paese.

E proprio per ovviare anche ad un discorso di privacy, il certificato conterrà le informazioni fondamentali necessarie quali nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti su vaccinotestguarigione e identificativo unico. I dati non potranno essere conservati dai Paesi visitati. Tutti i dati sanitari saranno conservati solo nello Stato membro che ha rilasciato il certificato.

La Commissione europea, almeno nelle intenzioni, creerà una sorta di ‘porta d’accesso’, mediante la quale tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l’Ue. Il tutto avrà validità di sei mesi e questo sistema resterà in vigore fino a quando l’Oms non avrà dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2.