Martedì 23 Aprile 2024

Un paese offline La tv dei nonni spegneva il web

In Galles risolto il mistero di 18 mesi di blackout. L’apparecchio di due 60enni faceva saltare tutto

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di Viviana Ponchia

Tutti i giorni la stessa storia, per diciotto mesi. Alle sette in punto i 400 abitanti di Aberhosan, una cittadina del Galles, venivano strappati al progresso senza sapere perché. Preciso come una campana, come l’inesorabile canto del gallo, a quell’ora su tablet e computer partiva un lamento isolato e quella che viene considerata la tecnologia più affidabile e invasiva del pianeta saltava.

Bzzzz: internet non esisteva più. Addio a connessioni per lavoro e per gioco, niente mail, conference call, lezioni di yoga su zoom. E nessuna soluzione a parte prendersela con il modem, il gestore o un hacker misterioso che per ragioni sue aveva preso di mira la storica contea del Montgomeryshire. Da case e uffici, scuole e farmacie partivano maledizioni in inglese e gallese. Mentre il Chief Engineers Office dava il largo a squadre di ingegneri sopraffatti dal mistero. Alla stessa ora i coniugi Rees, entrambi pensionati, riguadagnavano il lettone per seguire il notiziario della BBC con una tazza di tè bollente in mano. Alun, 67 anni, saturava il livello di realtà nella stanza dando anche un’occhiata ai giornali. Elaine, 63, riprendeva dalla sera prima l’impegno di finire entro Natale una coperta patchwork nella confusione di fili colorati. Ogni mattina per un anno e mezzo sono stati responsabili di una frustrazione collettiva senza saperlo. Finché qualche giorno fa hanno sentito gente confabulare sotto le loro finestre, hanno aperto la porta e si sono visti puntare addosso un aggeggio alla ghostbuster, che forse non a caso si chiama analizzatore di spettro. Le migliori teste della Openreach, la società che cura le faccende della rete nel paese, stavano gridando eureka sotto la pioggia torrenziale.

E contemporaneamente riflettevano sull’inutilità di quei mesi passati a cercare invano, sulla fragile condizione dello scienziato di fronte al colpevole che sta al web come un dinosauro al Sapiens: un televisore Bush da 16 pollici costato 30 sterline. "Potete spegnerlo per favore? E non riaccenderlo mai più?". I Rees, per quanto poco impressionati dal lungo blackout, sono stati collaborativi e hanno subito pigiato il tasto off. Le interferenze sono sparite, internet ha ricominciato a funzionare. I responsabili della Openreach spiegano che ogni strada era stata battuta tranne l’ultima (anche loro, però): individuare un fenomeno noto come Shine (Single High-level impulse noise) che va a impattare sulla connettività a banda larga. Può provocarlo un televisore non schermato risalente agli anni Settanta come quello dei due pensionati, che hanno promesso di disfarsene subito. Ma a fare vacillare il web e la sua presunta onnipotenza basta anche meno: un vecchio alimentatore dimenticato, addirittura le lucine di Natale.