Venerdì 19 Aprile 2024

Un Paese libero dall’ipoteca giudiziaria

Bruno

Vespa

La Prima Repubblica è morta nel 1993 sotto i colpi di Mani Pulite. La magistratura spazzò via dalla vita politica italiana i cinque partiti che l’avevano governata per 45 anni. Finiti. Unico partito intangibile, il Pci, da poco diventato Pds, salvato da Craxi che non volle anticipare al ’91 le elezioni che avrebbero distrutto il partito di Occhetto dopo la caduta del Muro di Berlino. Silvio Berlusconi fondò nel ’94 la Seconda Repubblica, ma si accorse presto di essere una insopportabile anomalia. La Procura di Milano gli scagliò addosso decine di processi che per trent’anni non lo hanno lasciato nemmeno un giorno senza la compagnia di un avvocato. Una sola condanna, peraltro molto discussa, per frode fiscale (Berlusconi fu assolto in un processo gemello) valse ad espellerlo dal Senato. La frequentazione di decine di donne – impensabile per un presidente del Consiglio – gli ha cucito addosso dal 2010 una nuova serie di processi sotto l’etichetta Ruby, il nome d’arte di una giovane marocchina, incautamente definita ‘nipote di Moubarak’. Per occuparsi di Berlusconi, fu richiamata dal pool antimafia Ilda Bocassini, che scatenò una caccia all’uomo (e alle donne) senza precedenti. Finì sui giornali ogni dettaglio di vita privata del presidente del Consiglio sputtanando lui e l’Italia in tutto il mondo. Ma Berlusconi fu assolto: pagava per un servizio privato, non commendevole, se volete, ma legittimo. È arrivata adesso la terza assoluzione piena. E vorremmo, con essa, concludere il ciclo della Seconda Repubblica.

La Terza è nata forse il 25 settembre 2022, con la vittoria di Giorgia Meloni e la nascita di un governo di destra-centro libero per la prima volta dall’ipoteca giudiziaria. Ci auguriamo perciò che l’indagine a carico del sottosegretario Delmastro sia un atto dovuto dopo la denuncia del Verde Bonelli e non l’inizio di una nuova insopportabile telenovela giudiziaria.