Profughi ucraini, in fuga un milione di bambini

Mai nella storia un esodo di queste proporzioni. Ancora violati i corridoi umanitari: bombe sull’evacuazione da Mariupol

È un esodo biblico, una tragedia mai vista: in meno di due settimane oltre due milioni di profughi hanno già varcato i confini dell’Ucraina messa a ferra e fuoco. Aumenteranno: secondo il Pd quel temuto tetto dei 5 milioni di profughi sarà raggiunto. La metà di coloro che fuggono dalla guerra sono bambini: di questi, 100mila accanto non hanno genitori o altri familiari. Un milione, un numero difficile persino da immaginare. "Una buia prima volta nella storia", scrive su twitter James Elder, portavoce dell’Unicef. Un’emergenza umanitaria come nel cuore dell’Europa non se ne vedevano dalla seconda guerra mondiale: foto e video con i volti di alcuni di questi piccoletti rendono poco e male ciò che stanno vivendo per sfuggire ad una sorte terribile. "Oltre 50 bimbi sono stati uccisi nel conflitto", ha ricordato ieri il presidente ucraino Zelensky.

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Ma uscire dal paese è un’odissea di per sé: i corridoi umanitari tutto sono tranne che sicuri. I profughi tentano di partire ogni giorno e, quasi sempre, molti devono tornare indietro. S’incrociano le accuse. La Russia sostiene non solo che il governo ucraino su 10 proposti da Mosca ne e ha accettato 1, quello da Sumy a Poldava, ma usa anche i civili come scudi umani per guadagnare tempo. Al contrario, Kiev afferma che i russi hanno continuato a sparare mentre si radunavano i convogli, specie a Mariupol.

Nel caso di questa guerra impossibile dire chi abbia ragione. L’unica cosa certa è chi sono le vittime: quelle migliaia di cittadini ucraini che tentano di lasciare luoghi insicuri per affrontare la terribile esistenza dei profughi spesso senza riuscirci, costretti a restare una notte dopo l’altra nelle città flagellate dalle bombe. Sì, perché è stata anche lunedì stata un’altra notte di bombardamenti. A Sumy sono morte 21 persone, inclusi due bambini. A Mykolayv, altre bombe, altra distruzione. Come a Zytomyr, Kharkhiv (dove fonti dell’intelligence ucraina assicurano sia stato ucciso il generale Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41esima Armata interforze russa, decorato nella guerra in Crimea), a Mariupol definito dal ministro della difesa ucraina Kuleba "il posto peggiore della terra". Kiev sembra una città fantasma: i check point sono ovunque, mentre i blindati di Mosca sono posizionati e si stanno già scontrando con le forze ucraine in alcuni sobborghi. Continuano pesanti raid, la Russia mantiene la pressione con attacchi di missili e artiglieria, ma non pare avanzare sul terreno.

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L’Europa intanto si prepara a fronteggiare l’impatto di questa enorme massa: per il momento si riversa soprattutto sui paesi slavi. La Polonia ha già accolto 1.204.000 rifugiati, l’Ungheria 191.000, la Slovacchia 141.000, la Moldova 83.000, la Romania 82.000. In Italia ne sono finora arrivati 21.095 (10.553 donne, 8.533 minori e 1.989 uomini). Al momento ad occuparsi di loro sono i parenti e i conoscenti già residenti, soprattutto a Roma, Milano, Bologna e Napoli. Solo un migliaio sono stati presi in carico dai centri di accoglienza straordinaria (Cas) e dalle strutture di accoglienza e integrazione (Sai). Numeri destinati a crescere" ci sono 3.5004.000 nuovi arrivi al giorno.

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Per affrontare questa ondata nel breve periodo le autorità si stanno organizzando coinvolgendo, se servirà, Covid hotel e strutture alberghiere. Ma è opinione comune che l’emergenza vera e propria arriverà più tardi, quando il numero aumenterà esponenzialmente: è necessario un piano articolato tra Viminale, protezione civile e regioni in grado di reggere l’urto. Di questo si è discusso ieri nella conferenza Stato-regioni, con i ministri Lamorgese, Gelmini, Speranza, Bonetti, Bianchi e il capo della protezione civile Curcio. Per assicurare un’assistenza degna di questo nome ai profughi la ministra dell’Interno ha annunciato un censimento dei beni sottratti alle mafie per ospitarvi, anche temporaneamente, i rifugiati in arrivo: ville e appartamenti, strappate ai boss che possono "in tempi brevi", servire da tetto a chi non ha più nulla. Sapendo che serviranno ben altri fondi per il futuro.