di Rita Bartolomei Mille euro a ligure. Un miliardo e mezzo in tutto. Ferruccio Sansa, giornalista e politico regionale, capogruppo della lista omonima, presenta il conto ad Autostrade per l’Italia con una class action. Lanciata ieri mattina, alle 17 aveva raccolto mille adesioni (www.classactionautostrade.org). Sul sito il primo firmatario sintetizza l’iniziativa così: "I liguri contro Autostrade. Saremo i primi. Possiamo segnare la strada, in Italia e non solo, per tutelare i singoli cittadini che subiscono danni immensi a causa del comportamento di grandi imprese apparentemente inattaccabili". "Insieme non siamo più Davide contro Golia – è certo –. Possiamo difenderci, far valere la nostra voce. E ottenere i danni. Il crollo del ponte Morandi, avvenuto quando Autostrade era gestita da Atlantia che fa capo ai Benetton, ha provocato 43 morti. Quel disastro, oltre ai morti, ha spezzato in due la Liguria, ci ha diviso dal resto del Paese, ci ha allontanato dall’Europa. Poi sono seguiti anni di incidenti, cantieri infiniti, manutenzione che prima non era stata fatta. Tutto questo ha danneggiato pesantemente la nostra vita. Ha impoverito tutti i liguri. Economicamente, socialmente e umanamente. Ha provocato danni alle imprese, ai porti, ai lavoratori. Ha messo in pericolo il settore del turismo che vale il 15% del nostro pil. Ma ha cambiato la vita anche a chi doveva spostarsi per studiare, per le famiglie e gli amici che volevano incontrarsi. Ha diviso genitori da figli, nonni da nipoti. Ancora: Autostrade ci ha rubato ore di vita ogni giorno. Migliaia ogni anno. Va avanti dal 2018. Il nostro tempo ha un valore". E mentre Sansa parlava così ai liguri – la residenza è la condizione per aderire alla class action -, la Toscana riemergeva dall’ultima notte di chiusure e passione. Affacciandosi a una nuova mattinata di caos. Protagonista ancora una volta la A1 Bologna-Firenze. ...
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