Venerdì 19 Aprile 2024

Un mese a casa dal lavoro per ogni positivo

L’Inail fa i conti dell’impatto del Covid su industria e servizi. Le assenze sono costate all’ente previdenziale 250 milioni di euro in due anni

Covid (Ansa)

Covid (Ansa)

Roma, 27 gennaio 2022 - L’assenza media dal posto di lavoro di un positivo al Covid-19 è di un mese. L’Inail, per la prima volta, mette nero su bianco il dato dall’inizio della pandemia al 31 dicembre 2021. Emerge così che i contagi per il Coronavirus direttamente collegati al luogo di lavoro sono 191.046, un sesto del totale delle denunce pervenute da gennaio 2020 e pari al 3,1% del complesso dei contagiati nazionali. È possibile, dunque, stimare il costo economico delle assenze.

"Ogni giornata di malattia - spiega Enzo De Fusco, uno dei principali consulenti del lavoro italiani, costa in media 104 euro per le categorie più colpite. In sostanza, circa 3.120 euro per ogni lavoratore colpito dal virus per 30 giorni si assenza. Un onere che per il 60% è a carico dell’Inps". Se guardiamo ai contagiati sul lavoro, le oltre 190mila denunce hanno prodotto quasi 4 milioni di giornate di infortunio dovute al Covid contratto in azienda. "Questo significa – puntualizza De Fusco – che gli indennizzi pagati dallo Stato per le assenze da infortunio ammontano a circa 250 milioni di euro. Ma va sottolineato come il documento, però, metta in evidenza anche un altro aspetto: solo il 3,1% dei contagi complessivi da Covid avvenuti in Italia è stato accertato in un luogo di lavoro. E di questi, il 75% dei casi ha riguardato il mondo sanitario che è risultato il più esposto in questa pandemia".

Da qui una conclusione: "Le imprese italiane private hanno saputo rispondere in modo straordinario all’emergenza sanitaria perché di fatto il contagio sul luogo di lavoro è stato inesistente". Ma quanti lavoratori sono morti per Covid? I decessi sul lavoro da Coronavirus segnalati all’Inail dall’inizio della pandemia sono 811, pari a un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati da gennaio 2020. Ma nel 2021 il calo dei casi mortali è stato del 57,2%: un effetto dei vaccini. E anche in questo caso oltre un quarto delle morti è avvenuto tra il personale sanitario e socio-assistenziale. La maggioranza dei decessi riguarda gli uomini tra 50-64 anni (71,0%), tra gli under 35 solo lo 0,6% dei morti.

E sempre sulla lavoro al tempo della pandemia arriva anche uno studio di Inapp sullo smart working. Ebbene, quasi un terzo degli occupati italiani lavora da remoto e il 60,8% per almeno tre giorni a settimana. Sono 7,2 milioni i lavoratori impegnati a distanza, con la maggioranza (il 54,7%) che giudica positivamente la modalità. Il gradimento dei lavoratori per l’impiego a distanza è tale che, pur di non stare in ufficio, un lavoratore su cinque accetterebbe una penalizzazione nella retribuzione.

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