Venerdì 19 Aprile 2024

Un innovatore ogni anno più attuale

di Maurizio

Sacconi

L’attualità delle intuizioni e delle opere di Marco Biagi si consolida con il tempo. Più le sfide del lavoro si fanno complesse, più i decisori istituzionali e sociali appaiono restii ad affrontarle con i necessari cambiamenti, più la sua carica innovativa riemerge. La sua cifra primaria fu la lettura precoce della grande trasformazione del lavoro e l’innesto di elementi di dinamismo nella regolazione da leggi e contratti, nelle relazioni sindacali, nel funzionamento dei mercati del lavoro. Se si vogliono risultati nel numero degli occupati, bisogna scatenare quanti più intermediari per accompagnare le persone ad un lavoro, inclusi gli istituti scolastici e universitari nonché gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori. Se si vuole dare valore al lavoro, meglio misurarlo sugli obiettivi che non sull’orario. Se si vuole la vera condivisione tra imprese e lavoratori, meglio i contratti guardandosi negli occhi di quelli delegati alle rappresentanze romane.

Per Biagi, la cosa peggiore per i lavoratori sarebbe stata l’omologazione in regole e retribuzioni a taglia unica. Ora che si rimette mano al fisco, bisogna evitare che la progressività della tassazione penalizzi proprio i meriti nel lavoro e quindi i premi, gli aumenti, gli straordinari, le indennità. La risposta alle insicurezze e al lavoro povero dovrebbe consistere nell’ascensore sociale, nel dinamismo e non nel rattrappimento della società. Quanto poi alla sua tragica morte, fu la conseguenza di accuse ingiuste e irrispettose. Le parole furono dure come pietre e qualcuno pensò di tradurle in atti contundenti. Vent’anni fa la legge Biagi fu sostenuta da 36 su 37 organizzazioni sedute al tavolo negoziale e ciononostante fu considerata la causa di fratture profonde. Ora, fortunatamente, Giorgia Meloni e il segretario della Cgil Landini si sono reciprocamente riconosciuti e legittimati nei rispettivi ruoli senza nulla togliere alle proprie, pur così distanti, convinzioni.