Come era prevedibile, è esploso il business parallelo e illegale dei certificati verdi (vaccinazione, guarigione, test negativo) sul web. I gestori del giro d’affari inoltre proponevano, senza averli mai avuti, i vaccini anti Covid di Pfizer, Moderna e AstraZeneca. E offrivano appunto Green pass falsi, venduti sul dark web con pacchetti tutto compreso a 100-130 euro, puntando sulla voglia delle persone di tornare a viaggiare e partecipare ad eventi di ogni tipo. Fa un altro passo avanti l’inchiesta del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza e della procura di Milano che già ad aprile portò all’oscuramento di due canali Telegram con oltre 4mila iscritti: stavolta sono 10 i canali sequestrati nel giorno dell’esordio del Green pass europeo e oltre diecimila le persone che vi avevano aderito ed erano regolarmente iscritte. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti Maria Baj Macario e Maura Ripamonti, è ancora in corso per individuare sia i venditori sia gli acquirenti – tra i primi potrebbero esserci anche soggetti pubblici, gli unici che in Italia hanno la disponibilità delle fiale, mentre tra i secondi potrebbe avere interessi anche la criminalità organizzata –, ma alcuni elementi sono già emersi in questi mesi. I prezzi, innanzitutto: quelli dei vaccini oscillavano tra i 155 euro per una dose fino ai 20mila per uno stock di 800 fiale; quelli per il Green pass potevano arrivare invece fino a 130 euro per il pacchetto all inclusive: falsi dati identificativi del vaccinato, Qr code, numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose, consegna a domicilio anche fuori dall’Ue e in particolare in Usa, Gran Bretagna e Stati Uniti. A oggi sono almeno un centinaio i Green pass falsi già individuati, grazie a un monitoraggio in tempo reale del web tramite intelligenze ...
© Riproduzione riservata