Giovedì 18 Aprile 2024

"Un cioccolatino, poi bevi il veleno" Sul web i ragazzi spinti al suicidio

Chiuso sito internet con 17mila iscritti, l’inchiesta partita dopo la morte di due 18enni. Un’altra vittima durante la Dad

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Dopo l’incubo delle sfide estreme dilaganti sui social, i siti delle violenze guardate in diretta, arrivano i forum per chi vuole togliersi la vita. Manipolavano le loro menti e aiutavano aspiranti suicidi con delle chat "dedicate" in cui offrivano tutti i consigli per togliersi la vita. In un sito internet, ora oscurato su disposizione della procura di Roma, una community con oltre 17mila iscritti di tutte le nazionalità, gli utenti si "confrontavano" per ottenere risposte concrete al desiderio di farla finita. Un forum accessibile dalla rete utilizzando un qualsiasi motore di ricerca.

Bastava digitare sullo spazio della ricerca ’Sanctioned Suicide’ per entrare nel forum e avere la possibilità di dialogare, rigorosamente in inglese, con "voci" anonime che descrivevano la strada da intraprendere per uccidersi. L’indagine dei pubblici ministeri di piazzale Clodio è legata alla morte di due diciottenni suicidatisi nel febbraio e nel dicembre del 2020. I due, dopo essersi recati in stanze di alberghi, così come consigliato sul sito, hanno ingerito una dose letale di salnitro di sodio, una sostanza che si trova comunemente in commercio ed è utilizzata per la conservazione degli alimenti.

La pm Giulia Guccione, titolare del procedimento, è riuscita a risalire al sito web analizzando i cellulari dei due ragazzi. Chat drammatiche in cui i ‘gestori’ del sito Internet hanno fornito tutti gli elementi necessari per far procedere ai due maggiorenni nel loro intento. Nulla era lasciato al caso: venivano dati anche consigli sui medicinali da assumere per evitare che il corpo espellesse la sostanza velenosa.

"Subito dopo avere ingerito il salnitro – scrivevano in inglese nelle chat – ti consigliamo di mangiare un cioccolatino e ingerire un farmaco antivomito". Dalle indagini in corso, affidate alla sezione di polizia giudiziaria aliquota polizia di Stato e al compartimento polizia postale e dellecComunicazioni Lazio, è emerso il peculiare dato che entrambi i giovani, che allo stato non risultano essersi conosciuti, erano inscritti al sito Internet frequentato anche da una persona in grado di offrire una letale consulenza sul supporto farmacologico e la dieta da intraprendere qualche giorno prima dell’atto finale.

Oltre ai due episodi avvenuti nella Capitale, sotto la lente degli inquirenti anche un caso di suicidio avvenuto nei mesi scorsi a Palermo. Ora le indagini proseguono per verificare l’identità di gestori o moderatori della community, probabilmente residenti in Europa. Ulteriori analisi sono in corso anche sui contenuti delle chat. Questi consulenti di morte il 26 aprile socrso hanno aiutato a uccidersi anche un altro ragazzo, uno studente a Bassano del Grappadurante una lezione in didattica a distanza.

red. int.