Sabato 20 Aprile 2024

Un brutto voto non giustifica le bastonate

Guido

Bandera

La giustizia, si sa, è sempre l’ultima a recepire i cambiamenti della società che dovrebbe rappresentare. Se anche una sentenza, però, certifica che punire i figli che prendono brutti voti è illegittimo e ingiusto, allora è certo che (forse finalmente) il mondo è cambiato per sempre. Pavia, i due figli di 12 e 16 anni di una coppia di origini indiane torna a casa con una pagella da sufficienza. Senza infamia e senza lode. Finisce, letteralmente, a bastonate e a frustate (con il cavo elettrico). Non è uno scherzo. E i due studenti denunciano. Alla fine, mamma e papà vengono condannati a 4 mesi, pena sospesa, e a 10mila euro di risarcimento. Il reato: abuso di mezzi correttivi.

Un caso limite di incontestabile violenza e che tutto è meno che un fatto di costume. Ma è impossibile non pensare a quanto il concetto di normalità nei rapporti fra genitori e figli (e per fortuna) sia cambiato nell’arco di una sola generazione. Prendere un brutto voto ed essere accolti a casa con una punizione era un banale automatismo per molti che oggi superano i quaranta. Ai meno fortunati, figli di persone con minori remore, toccava anche qualcosa di più. E se volava una sberla, magari davanti a tutti, in pochi si scomponevano. Un mondo diverso, un’età in bianco e nero, dove il padre – da codice civile – era il padrone di casa, ma anche di moglie e figli. Decenni di lenta evoluzione hanno trasformato la vita quotidiana degli italiani e la loro cultura. I padri assistono i figli e se tornano a casa con un brutto voto li accolgono, li consolano, li assistono con un affetto tutto speciale. L’unica speranza è però che l’oscillazione del pendolo non porti l’evoluzione all’estremo opposto. I segnali ci sono tutti. Perché per un paio di genitori che portano in Italia dall’India una visione arretrata, che considera normale la violenza sui figli, ne fioriscono diversi capaci di ripagare un brutto voto del pargolo con uno sganassone, ma all’insegnante che ha osato infliggerlo.