Mercoledì 24 Aprile 2024

Un altro rogo: nube nera su Roma "Mano criminale dietro agli incendi"

Ieri le fiamme partite dal parco di Centocelle, panico tra i cittadini: "Continue esplosioni". Case evacuate

di Giulia Prosperetti

ROMA

Roma continua a bruciare come se insieme all’antico ponte Neroniano, che la siccità ha recentemente fatto riemergere sotto ponte Vittorio Emanele II, fosse tornato anche lo spirito dell’imperatore. Ieri pomeriggio, intorno alle 17, una densa nube di fumo nero ha iniziato a oscurare il cielo della città. Per l’ennesima volta, la quarta in meno di un mese, la Capitale è stata colpita da un grande incendio. E cittadini e politici iniziano a farsi delle domande.

Partite dal parco di Centocelle, nel quadrante est della città, le fiamme hanno coinvolto i diversi autodemolitori presenti nella zona, su viale Palmiro Togliatti, all’altezza di via Casilina, con un susseguirsi di boati dovuti alle esplosioni. Complice il forte vento, il rogo si è presto esteso anche alla zona di Torrespaccata. L’aria, diventata irrespirabile, ha costretto i residenti dei quartieri limitrofi a barricarsi in casa con le finestre chiuse e a indossare le mascherine in strada, mentre gli abitanti di due palazzi in via Fadda, non lontano da Cinecittà, sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni.

Ci sono volute diverse ore perché i vigili del fuoco, impegnati con 100 uomini e 50 mezzi e sul posto, riuscissero a spegnere i roghi. "C’è il bisogno urgente di portare a 40mila unità operative la dotazione organica reale dei vigili del fuoco, dalle attuali 33mila, e a 5mila quella del ruolo tecnico professionale. Il governo deve stanziare le risorse", è l’allarme ribadito dal coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella.

Intanto monta la polemica: "Dacci oggi il nostro incendio quotidiano. Ormai la situazione è sfuggita al controllo dell’amministrazione", ha attaccato il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia). Dello stesso avviso anche i consiglieri della lista Calenda: "Sin dal rogo di Malagrotta, abbiamo usato parole di responsabilità per evitare di speculare. Ma adesso c’è bisogno di risposte serie". Secca la replica del sindaco Gualtieri: "La sequenza di incendi sta mettendo a dura prova Roma. Stiamo monitorando la situazione e non sappiamo ancora se siano episodi di origine criminale o solo colposa. Non è il momento di speculazioni politiche e di divisioni".

Ma, mentre la procura attende l’informativa delle forze dell’ordine intervenuti per l’apertura di un fascicolo sull’incendio di ieri, si fa strada la pista dolosa e la politica inizia a interrogarsi sui roghi che nelle ultime settimane hanno interessato in maniera devastante la città. La catena di incendi è cominciata lo scorso 15 giugno con il rogo alla discarica di Malagrotta, che ha aggravato la già drammatica emergenza rifiuti nella capitale.

"Sta emergendo una mano dolosa dietro agli incendi di questi giorni. Facciamo appello agli inquirenti affinché sia fatta piena chiarezza sulla natura di queste vicende", ha commentato Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza nella segreteria nazionale del Pd. Il dem Roberto Morassut ha ipotizzato "un’azione di terrorismo ecologico finalizzata a contrastare la possibilità di ricondurre la politica dei rifiuti in un alveo pubblico e trasparente".