Mercoledì 24 Aprile 2024

Un abbraccio a chi ha brindato troppo presto

Gabriele

Canè

Contrordine compagni, e amici. Umberto Bossi, il Senatùr, è stato eletto a differenza di quanto accertato in un primo tempo da fonte (quasi) ufficiale. Lui torna in Parlamento e tale Cerroni ne resta fuori. Magia del Rosatellum, la legge elettorale più complicata del mondo, che a differenza della matematica resta un’opinione. Anche per il ministero degli Interni, evidentemente, che ieri ha rimescolato un po’ di carte, visto che oltre al ripescaggio di Bossi, altri verdetti sono stati ribaltati: con eletti "degradati", e non eletti promossi. Nulla di definitivo, però. Il nodo resta intricato e la Corte di Cassazione è stata chiamata a dare un parere si spera definitivo. Insomma, anche Cerroni può sperare di ribaltare il ribaltone. Per ora due notazioni. Primo, il presidente Rosato è persona preparata, e sostanzialmente la norma che porta il suo nome ha lo scopo di assicurare una maggioranza di seggi a chi ottiene la maggioranza di voti. Lodevole. Ineccepibile. Del resto, la legge non l’ha fatta da solo: l’ha votata il Parlamento. Peccato che tra uninominali, plurinominali, attribuzioni con il "flipper", cioè con voti che rimbalzano da coalizione a candidato o viceversa, sia tutto molto complicato. Troppo. Allora sarà il caso al prossimo giro dimettere a punto un meccanismo che consenta la governabilità, ma che assicuri pure la certezza del seggio. Secondo, il nodo è certamente istituzionale, ma un pensiero corre anche al lato umano della vicenda. A chi ha stappato champagne, brindato, e ha passato ore a rispondere ai mille messaggi di congratulazioni, anche di gente che non vedeva da anni o addirittura sconosciuta, e ora cade in depressione. E a quanti erano caduti in depressione per la bocciatura, e ora devono imbottirsi di farmaci per sedare l’entusiasmo. Non prendetevela con Rosato. Lui ha fatto le legge. Sono gli altri che faticano a trovare "l’inganno".