Giovedì 18 Aprile 2024

Ultrà di Juve e Toro tra i vandali in azione

di Viviana Ponchia

Professionisti del disordine mescolati a ultrà di Toro e Juve, schegge partite dai centri sociali, regia via web e un solo obiettivo: fare il maggior numero di danni possibile. È il colpo di grazia al commercio torinese, dopo una notte di guerriglia il sindaco Appendino si aggira sul luogo del delitto. "Questo non ha niente a che vedere con la gente che lavora e ha paura ma vuole esprimerla in modo pacifico". Una decina di arresti, gente in via di identificazione e "nessuna brava persona", precisa il questore. Arrivano i barbari a fare prove di guerra civile, armati con i pezzi della città da profanare. Vanno a fuoco cassonetti e monopattini, le grate di ferro dei cantieri e i tavolini dei dehors servono come piedi di porco per rompere vetrine e depredare negozi. Un gelataio butta tutto, creme e sorbetti sono farciti di vetro: "Sembravano bestie impazzite. Volevamo protestare per il nostro disagio ed eccoci qui in mezzo alla devastazione".

Una rivolta a due facce. Quella dello sciacallaggio organizzato di piazza Castello e le quiete rimostranze contro il coprifuoco dei 1.500 di piazza Vittorio, dove però non passano inosservate le bandiere e gli striscioni di Forza Nuova. Il gruppo di estrema destra non riesce a raggiungere la prima linea in fondo a via Po, ma gli altri bastano e avanzano. Fanno il giro della rete quelli che sembrano spezzoni di un film sui sopravvissuti a Armageddon: sono appena ragazzini quelli che sfondano le vetrine di Gucci, escono con le braccia tagliate carichi di vestiti e accessori e litigano per il bottino. A un fotografo arriva una bottigliata in testa, gli agenti feriti sono una decina. Mc Donald’s come Louis Vuitton, i commercianti prendono le distanze. "C’è stata una regia il cui obiettivo era piazza Castello – spiega il questore Giuseppe De Matteis –. Hanno cercato in tutti i modi di allontanarci dal cuore di Torino e per due ore i nostri reparti sono stati colpiti con pietre e cubetti di porfido".

Nessun preavviso concreto: "C’è stata una mobilitazione sul web. Non si poteva fare di più". Finiscono in manette per il saccheggio da Gucci due giovani di origine egiziana, due italiani vengono arrestati per resistenza e uno per tentato furto aggravato, la Digos allunga la lista con altri 5 arresti e due denunce. "È stata una pagina nera per la storia della città e l’ordine pubblico – ammette il questore – ma il malumore sociale non c’entra nulla". Gli investigatori considerano, inoltre, l’ipotesi di una regia comune tra gli scontri di Torino, Milano e di altre città, con un collegamento tra gruppi ultrà di tutta Italia.