Coronavirus, oltre 1.600 contagi in Italia, 41 morti. Decreto: cosa chiude e dove

I numeri della Protezione civile: "798 in isolamento, 639 ricoverati, 140 in terapia intensiva, 83 guariti". Rezza (Iss): "L'infezione circolava già da metà gennaio". Scuole chiuse anche a Savona, Pesaro-Urbino, Friuli Venezia Giulia

Coronavirus, l'ospedale di Piacenza (Ansa)

Coronavirus, l'ospedale di Piacenza (Ansa)

Roma, 1 marzo 2020 - Coronavirus, le ultime notizie dall'Italia riguardano l'incremento dei numeri e le nuove misure del governo. Sono 1.589 le persone che ad oggi risultano positive al Coronavirus. A queste si aggiungono 41 persone decedute - dunque 12 nell'ultimo giorno, tutte persone anziane e con patologie pregresse  - e 83 guariti in tutta Italia. Complessivamente, dall'inizio dell'emergenza sono stati dunque 1.694 i contagiati. Sono 639 i ricoverati con sintomi per il coronavirus e 140 quelli in terapia intensiva (di cui 106 in Lombardia), circa il 9% sul totale delle persone positive al virus.

Coronavirus, qui gli aggiornamenti di lunedì 2 marzo 2020

Nel dettaglio regionale, i casi accertati in Lombardia sono 984, 285 in Emilia Romagna, 263 in Veneto, 25 in Liguria, 17 in Campania, 50 in Piemonte, 35 nelle Marche (33 a Pesaro Urbino), 13 in Toscana, 9 in Sicilia, 6 nel Lazio, 5 in Abruzzo, 4 in Puglia, uno in Calabria e nella Provincia autonoma di Bolzano.

A Roma chiusa San Luigi dei Francesi, prete contagiato

Giovanni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità, ha detto che "i primi casi ricostruiti retrospettivamente risalgono all'inizio del mese di febbraio, ma l'infezione probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche per fare ricostruzioni retrospettive oltre alle proiezioni". Rezza ha specificato che "in questo momento vediamo ancora un'accelerazione nel numero dei nuovi casi. Un'accelerazione attesa, purtroppo, e dovuta al fatto che le misure di contenimento sono state messe in atto a praticamente da una settimana e il tempo di incubazione medio è intorno a 4-5-6 giorni, mentre il tempo massimo è intorno ai 12-13 giorni. Prima di vedere un eventuale effetto, che ci aspettiamo e speriamo di vedere presto - sottolinea -, dobbiamo chiaramente aspettare almeno un'altra settimana, 10 giorni".

Focus Lombardia

Il bilancio specifico della Lombardia, la regione più colpita al momento, è stato fornito dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: "Siamo arrivati a 984 casi positivi, di cui 406 ricoverati non in terapia intensiva, 106 in terapia intensiva. Abbiamo in isolamento domiciliare, cioè positivi asintomatici, 375 persone. I dimessi sono 73". Il numero dei deceduti nella regione è 31, secondo un dato aggiornato in un secondo momento, dopo ch era stato comunicato un bilancio di 24. I casi ad oggi positivi al tampone nella provincia di Milano sono 46, di cui 18 in città.

Positivo il sindaco di Nembro: "Sto bene, guardiamo avanti"

Focus Emilia Romagna

Salgono a 285 i casi in Emilia Romagna, su 1.795 test fatti. Ai 5 decessi già avvenuti se ne aggiungono 3: due uomini rispettivamente di 79 e 76 anni, già affetti da diverse patologie, residenti nel Parmense e ricoverati in ospedale e un uomo di 74 anni affetto da gravi patologie, residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale. Rimane Piacenza la provincia più colpita, con 174 casi; 59 sono a Parma e 2 a Ravenna, mentre non ci sono nuovi casi a Modena (24), a Rimini (16), a Reggio Emilia (7), a Bologna (2) e a Forlì-Cesena (1). La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti, 24 non hanno alcun sintomo e 137 - quasi la metà - stanno seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere. Sono invece 13 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

image
image

Il decreto del governo

Zona rossa (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D'Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo')

Divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale; la sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso; la chiusura dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; la sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all'estero fino al 15 marzo; la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto; la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni; la chiusura di tutte le attività commerciali, a esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto; l'obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l'acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall'azienda sanitaria competente; la sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti; la sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l'attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza; la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell'area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell'area.

Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Province di Pesaro Urbino e Savona

La sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all'8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano "a porte chiuse". Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre "a porte chiuse"; il divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province; la sospensione, sino all'8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose; è consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell'accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari a un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.); l'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; la sospensione, sino all'8 marzo 2020, dei servizi educativi dell'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonchè della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Universitè e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita' per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza.

Sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile; lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; l'apertura delle attività commerciali diverse da quelle di ristorazione, bar e pub, condizionata all'adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori; l'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; la limitazione dell'accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere; la rigorosa limitazione dell'accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti; la sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale; l'obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza Covid-19.

Province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

Si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.

Lombardia e provincia di Piacenza

In tali territori si applica altresì la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei "livelli essenziali di assistenza"), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Friuli Venezia Giulia

Le attività didattiche sono sospese per ulteriori sette giorni. Lo stabilisce, intervenendo su università e scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi i servizi educativi dell'infanzia, un'ordinanza alla firma del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il provvedimento - informa una nota della Regione Fvg - sarà esecutivo dalla mezzanotte di oggi e rimarrà in vigore fino alle 24 di domenica 8 marzo.

I numeri nel mondo

Dal 31 dicembre 2019 ad oggi sono 87.024 i casi di nuovo coronavirus nel mondo (79824 solo in Cina) e 2.979 i decessi (2870 in Cina) secondo l'ultimo bollettino pubblicato dall'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) sull'epidemia di nuovo coronavirus. In Europa (inclusi Uk, Svizzera e San Marino) si contano 1520 casi e 31 decessi. L'Italia è in cima alla classifica europea, seguono la Germania (111 contagi) e Francia (100).

Contagiato Luis Sepulveda. E' ricoverato

MotoGp: cancellato il gran premio del Qatar