Lunedì 22 Aprile 2024

Napoli, il padre di Ugo Russo: "La collanina era sua"

L'uomo lancia un appello in vista dei funerali: non fiori ma offerte all'ospedale Pellegrini. Convalidato il fermo del complice 17enne, che rivela: "Con quei soldi volevamo andare in discoteca"

Ugo Russo e il luogo della sparatoria a Napoli (Ansa)

Ugo Russo e il luogo della sparatoria a Napoli (Ansa)

Napoli, 3 marzo 2020 - In attesa che venga conferito l'incarico per l'autopsia sul corpo di Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli la notte tra sabato e domenica a Napoli durante il tentativo di rapina al carabiniere, parla il papà del ragazzino, Vincenzo. "La collanina che Ugo aveva in tasca quando è morto - assicura l'uomo - e che in molti hanno pensato fosse il bottino di una precedente rapina, era invece sua. Tante foto lo dimostrano". Resta invece da capire di chi sia l'orologio, trovato nella stessa tasca del giubbotto del ragazzino dai sanitari che per primi lo hanno soccorso.

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Ma Vincenzo Russo lancia anche un appello, in vista dei funerali del figlio: "Chiunque volesse portare un fiore per mio figlio - dice - faccia invece una offerta all'ospedale Pellegrini a titolo di ristoro per quanto accaduto subito dopo la sua morte". Il pronto soccorso dell'Ospedale Vecchio Pellegrini, ricordiamolo, è stato devastato da atti vandalici, mentre alle 4 di domenica mattina qualcuno ha sparato contro la caserma Pastrengo, sede del comando provinciale di Napoli.

Il 17enne: volevamo andare in discoteca

Intanto il Gip ha convalidato il fermo del 17enne complice della tentata rapina e ha applicato la misura del collocamento in comunità. Lo ha reso noto Mario Bruno, il legale del giovane fermato, aggiungendo che il suo assistito "nel pomeriggio sarà trasferito in una comunità dove seguirà un percorso di recupero e riflessione su questa vicenda".

"Il ragazzo ha confermato che era la prima volta che commetteva un'azione di questo genere e che, quella sera non aveva compiuto altre rapina prima di quella sfociata in tragedia", continua l'avvocato aggiungendo che Ugo e il suo cliente stavano cercando di mettere a segno la rapina "per racimolare soldi da usare per andare in discoteca"..

A chi gli ha chiesto di descrivere la famiglia e il contesto in cui il 17enne viveva, l'avvocato ha risposto che si tratta di una famiglia tutto sommato normale, ma "con il padre con precedenti penali" per quanto di sua conoscenza "estranei a contesti camorristici". Il ragazzo ha abbandonato gli studi quest'anno: "Doveva frequentare il primo anno delle superiori - ha concluso Bruno - ma ha deciso di lasciare. Stava cercando lavoro ma non lo trovava. È difficile trovarlo".

Il pm della Procura dei Minorenni contesta al ragazzo il reato di concorso in tentativo di rapina aggravata

Le indagini

Dai filmati delle telecamere di videosorveglianza in via Genetale Orsini, al ridosso del lungomare, e dall'autopsia nelle prossime ore potranno elementi fondamentali per comprendere quanto è accaduto realmente. Il legale del militare dell'Arma, Enrico Capone, ripete che il 23enne è "addolorato, ma sicuro aver agito in presenza di una minaccia concreta e professionalmente ineccepibile". Il carabiniere però è inscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario.

I filmati di videosorveglianza saranno strategici anche per identificare e punire il gruppo di facinorosi che ha devastato il pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini all'annuncio che Ugo non aveva superato il delicato intervento chirurgico cui era stato sottoposto nel tentativo di salvarlo.