Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ucraina come Kazakistan La soluzione? Via Putin"

L’invasione russa vista da Alma Shalabayeva, moglie di un dissidente kazako "Anche nel mio Paese in gennaio le truppe di Mosca hanno soffocato la rivolta"

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di Luca Fiorucci

Alma Shalabayeva oggi è una rifugiata politica e vive a Roma. Dall’Italia ha osservato quello che è avvenuto a gennaio nel suo Paese, il Kazakistan, e quello che oggi sta succedendo in Ucraina. Con un comune denominatore: la Russia di Putin. Che a gennaio è intervenuta per mettere fine alla rivolta contro il regime filo-Mosca, e che dal 24 febbraio ha attaccato l’Ucraina, invaso ovvero il paese confinante, e ucciso, violentato, distrutto.

Cambiano i confini, ma è solo un problema di geografia, perché secondo la moglie del dissidente Muktar Ablyazov, i due Stati hanno vissuto e stanno vivendo una situazione per certi versi analoga, con le dovute proporzioni.

Alma Shabalayeva, ieri a Perugia, ha preso parte al processo per le presunte irregolarità nella sua espulsione, avvenuta a maggio del 2013.

Forse in Europa non si credeva che la guerra fosse scatenata davvero. Lei conosce bene quell’area geopolitica, conosce da vicino le dinamiche e le ha vissute anche in prima persona. L’Ucraina da oltre un mese nel mirino della violenza russa. Che ne pensa?

"È un momento molto drammatico, difficile. E lo è anche per il Kazakistan. Seguiamo con apprensione le notizie sul conflitto che si sta consumando in questi giorni".

Ogni giorno emergono crimini di guerra che fanno inorridire.

"Dal punto di vista umano non posso che essere addolorata per quello che sta succedendo, per i morti e la distruzione di cui ogni giorno abbiamo notizia. Siamo di fronte a uno scenario di morte e distruzione incredibile"

Succede in Ucraina sotto assedio, paese martoriato che sta resistendo. Il conflitto potrebbe avere ripercussioni anche nel vicino Kazakistan.

"Dobbiamo ricordarci che anche in Kazakistan c’è stato un intervento militare russo a gennaio, per reprimere la rivolta contro il regime. Anche per questo ci sentiamo vicini all’Ucraina". Che succederà secondo lei?

"Da un punto di vista politico, c’è attesa per capire quello che succederà in Russia. Dovesse esserci un avvicendamento politico, un cambio, ci sarebbero equilibri nuovi nei quali progetti come quelli portati avanti da mio marito potrebbero trovare spazio, concretizzarsi".

Come vive questi giorni?

"Da un lato c’è la speranza che la guida politica della Russia cambi, dall’altra la grande sofferenza che i racconti anche diretti di tante persone che conosciamo, ci vengono fatte. Per questo quanto accade non può lasciarci indifferenti".