Ucciso a 18 anni perché guarda una ragazza

Caserta, era una promessa della boxe. È morto dissanguato dopo essere stato accoltellato da un diciannovenne nelle strade della movida

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di Nino Femiani

Uno sguardo di troppo a una ragazza, forse un complimento distillato dagli alambicchi dell’alcol che a via Vico – una delle stradine delle "movida" di Caserta – scorre a fumi almeno fino a mezzanotte, prima dello stop alla vendita di birre e drink. Manca qualche minuto alle 24, nelle stradine della città casertana, quando scoppia il putiferio. Un gruppetto si avvinghia a un altro in uno scontro fatto di urla e violenza. Lunghi minuti che vengono ripresi dalle telecamere di sorveglianza e dagli smartphone di alcuni residenti, non nuovi a scene del genere. Di colpo, in questa battaglia che ricorda la lotta tra animali per eleggere il capo mandria, compare un coltello. Il cerchio dei contendenti si allarga, Gennaro Leone, 18 anni, forte e coraggioso come il suo cognome, resta inchiodato al centro della scena per fronteggiare i rivali, quasi a sfidarli. Il giovane con la lama non si tira indietro e pianta il suo pugnale nella gamba di Gennaro, poi scappa con il resto della sua banda, dileguandosi.

Due amici del ragazzo ferito, originario della vicina San Marco Evangelista (Caserta) si accorgono che la ferita è seria, il sangue esce copioso, forse non si rendono conto subito che è un’emorragia pericolosa perché è stata recisa l’arteria femorale e occorre comprimerla.

Chiamano il 118, l’ambulanza tarda ad arrivare visto che la folla della movida blocca le vie di accesso. Il diciottenne viene portato all’ospedale "Sant’Anna e San Sebastiano" di Caserta. Le sue condizioni sembrano gravi ma stabili, poi verso le tre di notte precipitano e Leone muore. Intanto vengono avviate le ricerche per dare un nome e un volto all’aggressore.

La stradina è sorvegliata dalle telecamere dei negozi e i filmati sono stati prontamente acquisiti dagli investigatori. Poco prima dell’alba già si conosce il nome dell’accoltellatore, un diciannovenne incensurato di Caivano, cittadina a nord di Napoli, fermato nella serata di domenica e portato al carcere di sammaritano. "Non pensavo di averlo ucciso", dice sotto choc agli inquirenti. Grande il dolore per la morte del diciottenne, pugile dilettante in una palestra di Caserta (Asd Energy Boxe -Tixon Boxe), diretta dal maestro Antonio Coppola, fucina di campioncini locali. Un atleta di belle speranze, che già si era fatto un nome nella boxe giovanile italiana, entrando nel giro delle nazionali.

Un lutto che colpisce una famiglia perbene. Il papà di Gennaro è un ufficiale dell’Aeronautica Militare mentre la madre è un’imprenditrice. Il tragico accoltellamento riaccende i riflettori sulla sicurezza. Il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, ha convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla movida violenta. La rissa in via Vico non è un fatto isolato, nelle scorse settimane sono avvenute diversi scontri nel centro di Caserta, tanto che il sindaco Carlo Marino aveva emesso un’ordinanza anti-alcol. Il candidato-sindaco della Lega, Giampiero Zinzi, parla di "punto di non ritorno" mentre l’amministrazione comunale si stringe ai familiari del ragazzo morto.