Martedì 23 Aprile 2024

Uccise i genitori, ergastolo La sorella: il perdono? Difficile

Benno, 31anni, al culmine di un litigio strangolò prima il padre e poi la madre. E gettò i corpi nel fiume Adige. I giudici: ha tentato di depistare le indagini

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BOLZANO

Il 4 gennaio 2021 uccise i genitori per poi gettarne i corpi nel giume Adige. Ieri, a quasi due anni di distanza, il figlio 31enne, Benno Neumair, è stato condannato in primo grado al carcere a vita. Peter Neumair e Laura Perselli, entrambi insegnanti in pensione, avevano 63 e 68 anni. I giurati, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, hanno accolto le richieste dei pm Federica Iovene e Igor Secco, che hanno chiesto l’applicazione della pena massima per entrambi gli omicidi oltre all’isolamento diurno per un anno per l’imputato.

Neumair dovrà anche pagare una provvisionale alle parti civili: cioè 200.000 euro alla sorella Madè e 80.000 euro alla sorella di Laura Perselli, Carla. Gli avvocati difensori del 31enne, Angelo Polo e Flavio Moccia, avevano invece chiesto di applicare le attenuanti generiche e considerare l’imputato incapace di intendere e di volere. Il 31enne, per la difesa, sarebbe incapace di controllarsi: il litigio con il padre avrebbe fatto da detonatore portando all’omicidio.

Del presunto litigio, comunque, non c’è una prova certa, essendo una circostanza riferita solo dall’imputato. Il giovane confessò di aver ucciso i genitori strangolandoli con una corda, prima il padre e poi la madre rientrata successivamente nell’abitazione di famiglia a Bolzano. Secondo la confessione fu proprio la discussione con il padre a degenerare in un litigio poi sfociato nel primo dei due omicidi. Dopo i delitti il 31enne mise in atto numerosi tentativi di depistaggio. L’uomo andò anche a lavare l’auto, ma venne fermato prima dai carabinieri. In carcere, è emerso nel corso del processo, ha anche aggredito un altro detenuto ricevendo una sanzione disciplinare e durante l’udienza in cui venne ascoltato in Corte d’assise venne ripreso più volte dal giudice per il suo atteggiamento, ritenuto indisponente.

L’accusa – che ritiene i delitti siano stati commessi "con piena coscienza e volontà" – ha sostenuto che la confessione sarebbe "tardiva ed utilitaristica". "Questa non è una vittoria. Non so se lo perdonerò. Non sto pensando a lui ma alla mamma e al papà", ha detto Madè Neumair, la sorella di Benno, dopo la lettura della sentenza.

Marco Principini