Uccise Desirée, resta in cella Nuova ordinanza dopo la beffa

Il senegalese Brian Minthe doveva essere scarcerato per scadenza dei termini "Ma c’è il pericolo di fuga"

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Niente scarcerazione per Brian Minthe, condannato, assieme ad altri tre cittadini africani, nella tarda serata di sabato per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita in un immobile fatiscente a Roma nell’ottobre 2018. Nella notte tra sabato e domenica la Procura di Roma ha emesso una nuova ordinanza cautelare per l’imputato, condannato a 24 anni e sei mesi, subito accolta dai giudici della III Corte d’assise che per lui avevano disposto la scarcerazione per decorrenza dei termini della custodia per l’accusa di violenza sessuale.

Una decisione che aveva scatenato la reazione indignata dei familiari della ragazza. Quattro le condanne: oltre a Minthe, i giudici hanno inflitto due ergastoli a Mamadou Gara e Yussef Salia e 27 anni di reclusione ad Alinno China. Le accuse: avere violentato la ragazza e somministrato un mix di droghe e farmaci che ne ha provocato la morte. Nel nuovo provvedimento a carico di Minthe i pm di piazzale Clodio contestano il reato di omicidio. I giudici scrivono che è "concreto ed attuale il pericolo di fuga" dell’imputato. La decisione del tribunale è stata accolta con soddisfazione dai legali della famiglia Mariottini: "Che Minthe resti in carcere è una notizia che rasserena gli animi".