Giovedì 18 Aprile 2024

"Uccise 7 pazienti". Ergastolo all’infermiere

Iniettava dosi di farmaci agli ospiti di una residenza per anziani nell’Ascolano. I decessi tra il 2017 e il 2019: lui ha sempre negato

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di Giuseppe Ercoli

Per la Corte d’Assise di Macerata Leopoldo Wick è responsabile di sette omicidi premeditati e di un tentato omicidio premeditato. L’infermiere ascolano è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per un anno, la sospensione della potestà genitoriale e l’interdizione dai pubblici uffici oltre al pagamento di una provvisionale da versare alle parti civili, i parenti degli anziani ospiti della Rsa di Offida ai quali avrebbe iniettato scientemente dosi di farmaci che li hanno condotti alla morte o, nel caso del tentato omicidio, messo in grave pericolo di vita.

Di diverse centinaia di migliaia di euro la provvisionale complessivamente assegnata, anche se l’entità del risarcimento andrà valutata in separata sede. Wick è stato invece assolto per uno degli omicidi che la Procura di Ascoli Piceno gli contestava e per tre tentati omicidi. I difensori hanno già annunciato ricorso in Appello, convinti che nelle carte processuali "non c’è uno straccio di prova della colpevolezza del nostro assistito" come ha detto al termine dell’udienza l’avvocato Voltattorni che difende Wick insieme ai colleghi Pietropaolo e Filipponi. La Corte d’Assise presieduta dal giudice Evangelisti, alla fine ha tenuto in buona considerazione le conclusioni dei periti che aveva incaricato di valutare il nesso di causalità fra la somministrazione dei farmaci e le conseguenze sugli anziani ospiti della Rsa di Offida fra il 2017 e il 2018.

"Non condividiamo le conclusioni dei periti, ma anche fossero corrette non c’è nessuno che abbia testimoniato che a somministrare i farmaci sia materialmente stato Wick. Per questo – ha aggiunto Voltattorni – questa sentenza di condanna è giunta assolutamente inaspettata e lascia senza parole. Leggeremo le motivazioni. Siamo convinti che in Appello le cose andranno diversamente e l’innocenza del nostro assistito sarà riconosciuta, come è giusto che sia".

Di diverso avviso l’accusa sostenuta dal procuratore capo di Ascoli Monti e dal sostituto Quaranta che plaudono alla sentenza, ma meditano comunque di ricorrere in appello per le assoluzioni. "Non c’è mai soddisfazione per una condanna, ma certamente è stata data giustizia alle vittime e ai loro familiari. Alla lettura delle motivazioni valuteremo se ricorrere per le assoluzioni, tenuto conto che restiamo convinti che Wick sia colpevole anche per i casi in cui la Corte d’Assise non lo ha ritenuto tale" ha commentato Monti. Wick ha ascoltato impassibile la lettura della sentenza di condanna all’ergastolo. L’aveva attesa passeggiando nei corridoi del tribunale, parlando solo con i suoi avvocati. Al termine del processo ha fatto rientro a casa, a Grottammare, dove è stato posto ai domiciliari lo scorso dicembre proprio dalla Corte maceratese, dopo un anno e mezzo di detenzione a Marino del Tronto. Il 7 luglio la Cassazione valuterà il ricorso dei suoi legali avverso al pronunciamento del Riesame che, su istanza della magistratura ascolana, ha disposto che torni in custodia cautelare in carcere.