Giovedì 18 Aprile 2024

Uccisa e sepolta dai parenti Recuperati i resti di Saman

Concluse le operazioni di scavo, il cadavere era a un metro di profondità . È già stato trasportato in un laboratorio di Milano per gli accertamenti

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di Paolo Patria

NOVELLARA (Reggio Emilia)

Sono stati estratti ieri sera, poco dopo le 21, i resti di Saman Abbas, liberati dalla tomba dove era stata sepolta dai suoi familiari, uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato. È stata una lunghissima giornata di lavoro, di scavo attento a conservare ogni possibile traccia e a non danneggiare il corpo della 18enne pachistana, reso delicato da questa sepoltura durata un anno e mezzo.

Per portarlo in superficie senza danneggiarlo è stato utilizzato un escavatore speciale con una larga lastra. Il cadavere è stato poi caricato su un furgone della Croce Verde, che l’ha trasportato al laboratorio Labanof di Milano, diretto dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo.

Un lavoro straziante, ieri, per carabinieri e vigili del fuoco, i periti (tra i migliori d’Italia, nominati dalla Corte d’Assise), impegnati nelle operazione di recupero, spostando terra, erbacce e macerie. Gli inquirenti avevano deciso di concludere il recupero in giornata. Il corpo si trovava a circa un metro di profondità, in Strada Reatino di Novellara, luogo per sempre legato a questa tragedia. Il dolce viso della giovane è diventato un simbolo che non sarà dimenticato.

Ai periti toccherà il compito di cercare altre risposte da quel corpo straziato. Tracce per ricostruire nuovi elementi di quella notte nella quale è rimasta l’ultima immagine di Saman, ripresa dalle telecamere dell’azienda Bartoli tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021. La giovane è con il padre, si avviano nei campi. Non farà più ritorno. Dal casolare sono emersi, durante gli scavi, un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie. Oggetti che saranno analizzati dai Ris, anche per verificare se appartengano a uno dei cinque indagati (padre, madre, zio e due cugini) o siano tracce lasciate da un’altra persona, che potrebbe aver contribuito a occultare il cadavere. La svolta delle ricerche è arrivata dallo zio della giovane, Danish Hasnain, indicato dal fratellino della 18enne come esecutore del delitto, concordato con padre e madre della ragazza. In carcere a Reggio, pochi giorni fa è crollato e ha detto i dove cercare il corpo. Solo 48 ore prima, in Pakistan, era stato arrestato il padre di Saman, Shabbar Abbas, considerato il capo clan degli Abbas. Un arresto che ha forse fatto crollare il muro di omertà tra gli indagati.