Uccisa dall’ex a Bologna Le accuse del sindaco: "Istituzioni troppo lente"

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Lacrime, abbracci e dolore. Perché per Alessandra Matteuzzi, forse, "si poteva fare qualcosa di meglio". È stato un ultimo saluto composto ma amaro, quello che ieri pomeriggio ha accompagnato il feretro della donna uccisa nei giorni scorsi sotto casa a Bologna dall’ex fidanzato a martellate. Alla camera ardente, allestita in Certosa, c’erano tanti familiari, amici e vicini di casa della 56enne. A dar sfogo all’amarezza ci pensa lo zio di Alessandra, Alberto Matteuzzi. "Mi auguro che la Procura non sia al di sopra di pensare che anche loro potevano fare qualcosa di meglio", dice. "La politica smetta per un attimo la campagna elettorale e si assuma delle responsabilità. Il codice rosso è stato istituito, ma ancora troppo tempo passa tra quando le segnalazioni ci sono a quando le istituzioni proteggono le donne". Sono invece le parole del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che insieme alla vicesindaco Emily Clancy ha portato il suo ultimo saluto alla camera ardente. In ricordo della donna, e contro tutte le violenze sulle donne, il sindaco ha indetto per questa sera una fiaccolata per le strade del Quartiere Navile, dove Alessandra abitava.