Giovedì 25 Aprile 2024

Uccide un passante per una sigaretta Poi piange: mi sono rovinato la vita

Francesco Lo Manto, 20 anni, ha confessato l’omicidio di un uomo preso a calci e pugni in strada

Migration

di Loredana Del Ninno

Un banale diverbio – scoppiato, pare, per colpa di una sigaretta – è costato la vita a Torino ad Augusto Bernardi, 56 anni. L’uomo è stato pestato a morte la scorsa notte nel quartiere di Borgo Vittoria. Per il delitto è stato fermato un ventenne, Francesco Lo Manto, che ha subito ammesso, in lacrime, le sue responsabilità. "Ho ammazzato una persona, mi sono rovinato la vita", ha confessato al pubblico ministero, Patrizia Gambardella, durante l’interrogatorio.

Una discussione nata per motivi in apparenza futili, culminata nella violenza e nel sangue, su cui grava l’ombra della droga. Lo Manto ha raccontato infatti di aver fatto uso di crack nel suo appartamento poco prima dell’aggressione. Stando alla versione fornita – confusa e ancora in corso di verifica da parte degli inquirenti – il giovane si trovava sul balcone, al quarto piano dello stabile, quando la vittima, di passaggio per la strada antistante, gli avrebbe chiesto una sigaretta. Lo Manto sarebbe allora sceso in ciabatte e Bernardi avrebbe provato a impossessarsi dell’intero pacchetto e del suo cellulare.

A quel punto il ventenne – sotto l’effetto della sostanza appena assunta – lo avrebbe preso a calci e pugni, senza usare il bastone, che per motivi ancora sconosciuti portava con sè e che si sarebbe spezzato nell’urto contro il marciapiede. "Respirava ancora", ha detto agli investigatori, aggiungendo di avere poi sottratto lo zainetto nero al 56enne per nasconderlo in cantina.

Dopo l’omicidio, Lo Manto ha suonato a un vicino per farsi dare un bicchiere d’acqua. "Mi ha detto di avere visto la luce accesa e di aver quindi deciso di suonare il campanello. Sembrava tranquillo e non mi sono fatto troppe domande", ha fatto sapere l’uomo.

All’arrivo della volante il giovane non ha opposto resistenza, limitandosi a chiedere agli agenti di recuperargli un paio di scarpe nell’appartamento.

La vittima viveva in un monolocale poco distante dal luogo del delitto. "Era una brava persona – lo descrive una coppia di vicini –. Abitava qui da un anno, sempre gentile, giocava con il nostro cane. Non era insolito vederlo uscire anche a tarda ora".

"L’ultima volta che l’ho visto – conferma un altro di loro – è stata qualche giorno fa. Erano le cinque del mattino e stava rientrando in casa mentre io uscivo". Bernardi aveva comunque venduto da poco il suo appartamento tramite un’agenzia immobiliare.

La tragedia di Torino ha suscitato la rabbia e lo sdegno del popolo del web. E sono in molti a invocare la certezza della pena nei confronti di Lo Manto. "C’è poco da discutere, se ammazzi resti per il resto dei tuoi giorni in galera", si legge su Facebook. E ancora: "In tanti vogliono farsi arrestare così hanno vitto e alloggio pagato e possono reintegrarsi meglio nella società". Ma c’è pure chi – con estrema sintesi – esprime umana pietà per un’esistenza breve e già sciagurata. "Ha mandato in crack la sua vita", è il commento.