Giovedì 18 Aprile 2024

Uccide la moglie nel giorno della separazione

La donna, badante di 46 anni, massacrata con 30 coltellate. Ferito l’anziano che accudiva e che ha tentato di difenderla

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di Nino Femiani

BRONTE (Catania)

Era ossessionato da lei. Nei suoi tanti profili social, Filippo Asero, 47 anni, non postava mai uno scatto senza la moglie, Ada Rotini, badante di 46 anni, originaria di Noto (Catania). Una morbosità fatta di selfie, baci, abbracci. Un chiodo fisso per ostentare una passione a cui Ada non credeva più. Così quando lei aveva deciso di troncare quella relazione malata, Asero si è trasformato in feroce carnefice.

Proprio nel giorno in cui doveva presentarsi in municipio a firmare l’atto conclusivo della separazione consensuale, l’uomo ha deciso di toglierle la vita. Si è palesato davanti a quella che un tempo era la loro abitazione, in via Boscia a Bronte, e l’ha uccisa a coltellate, mortale un fendente alla gola. Poi ha provato a togliersi la vita, conficcandosi l’acuminato coltello nell’addome. Ma è stato ‘salvato’ da un carabiniere richiamato dalle urla. Ada viveva con i suoi due figli nel paese del pistacchio verde, due ragazzi, un maschio e una femmina.

Tutto si è svolto in rapida sequenza, ieri, poco dopo le 10. Asero ha visto Ada in strada con un vecchietto, a cui faceva da badante, e la sorella. L’ha raggiunta e le ha fatto una violenta scenata, non voleva che lei definisse gli ultimi dettagli della pratica di separazione. Al culmine del litigio, nonostante l’anziano tentasse di fare da paciere (è stato poi ferito al braccio), Asero ha sferrato ben 30 coltellate alla povera Ada, poi si è conficcato la lama nell’addome. Quando è arrivato al ‘Cannizzaro’ di Catania aveva ancora il punteruolo nella pancia. Nelle immagini di una telecamera di sorveglianza di un privato ci sarebbero tutte le fasi del femminicidio. Commovente il diario social della badante, affettuosa e piena di sorrisi con i figli. Immagini gioiose, ritratti di famiglia durante le feste di Natale e i compleanni. Asero, invece, manifestava negli scatti postati tutta l’aria truce del possesso. Nel 2016, la donna aveva deciso di incorniciare la sua foto con un messaggio contro il femminicidio. Cinque anni dopo il suo nome è entrato nel lungo elenco di donne massacrate da uomini violenti. Asero il 10 dicembre del 2001 era stato arrestato dai carabinieri di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, ucciso tre giorni prima in un agguato a Bronte. Un assassinio maturato nell’ambito di una lotta interna a un clan locale per il controllo delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Fu condannato all’ergastolo il 28 ottobre del 2003 in primo grado dalla Corte d’assise di Catania, poi assolto in appello con formula piena per non avere commesso il fatto.