Giovedì 18 Aprile 2024

Ubriachi al fronte, i soldati russi decimati anche dall’alcol

I soldati russi in Ucraina muoiono anche per l’alcol. Per vincere la paura si ubriacano con la vodka, provocano incidenti, si sparano tra loro. Sono una minoranza, ma non sono pochi, secondo quanto rivelano i servizi segreti britannici che citano fonti di Mosca. Secondo i britannici i caduti sarebbero oltre 200mila. Gli ucraini sono più precisi, per loro i morti russi sono esattamente 174.550. Ci si chiede come siano giunti a una cifra esatta. Si rimane nel vago per le perdite di Kiev, anche se da sempre i caduti sono più numerosi tra chi attacca. Si avanza allo scoperto, e si diventa un facile bersaglio. E, probabilmente, tutti bevono, i russi e gli ucraini, e da sempre ci si è storditi con droghe prima della battaglia. I legionari romani bevevano vino speziato primo dello scontro, usavano droghe i persiani e i greci.

Ubriachi al fronte, i soldati russi decimati anche dall’alcol
Ubriachi al fronte, i soldati russi decimati anche dall’alcol

Oggi i terroristi dell’Isis prendono il Captagon, cioè il cloridato di netillina, che cancella la stanchezza, e fa perdere lucidità, non si ha più paura della morte. è una droga diffusa anche tra i civili in Oriente, una dose costa da cinque a venti dollari. La parola assassino, deriva da hasaschin, come venivano chiamati gli appartenenti a una setta feroce in Medio Oriente.

I guerrieri Inca masticavano foglie di coca per vincere la stanchezza, e i vichinghi prima della battaglia si stordivano con droghe miste a alcol, una mistura che li rendeva violenti e incontrollabili. Per cogliere di sorpresa il nemico, Napoleone costringeva le sue truppe a compiere una marcia forzata, per coprire in 24 ore il percorso di due giorni, e faceva distribuire cognac a volontà ai soldati. I medici militari dosavano la quantità: qualche bicchiere non fa sentire la fatica, se si esagera non si riesce a marciare. Prima dell’abbordaggio i corsari nel Mare dei Caraibi, si davano coraggio con il rum. I marinai della regina Elisabetta, con il gin. L’alcol serve come arma contro il nemico: gli americani eliminarono gli indiani, nella conquista dei territori occidentali, distribuendo alle tribu whisky di pessima qualità. Ai soldati nazisti, nell’ultima guerra veniva distribuito il Pervitin, un’anfetamina che consentiva di non dormire per due notti.

I soldati del Reich avrebbero conquistato l’Olanda in quattro giorni nel 1940 gratie al Pervitin. Ne avrebbe fatto uso anche Hitler e il generale Rommel. La sostanza era stata preparata dal medico Fritz Hauschild, che aveva studiato le benzedrine usate dagli atleti americani alle Olimpiadi di Berlino nel ’36.

Il Pervitin era chiamato Panzeschokolade, la cioccolata dei carristi, e nel primo anno di guerra ne vennero distribuite 45 milioni di dosi da tre milligrammi. Prodotto dalla società Temmler, era venduto al mercato nero anche ai civili in Germania. A Berlino lo spacciavano medici e infermieri, e si trovava senza problemi nei locali notturni. Sul Pacifico, ai combattenti giapponesi veniva somministrato un eccitante a base di metamfetamine. Ed è risaputo che i militari americani si drogavano con cocaina e eroina. Il 20% dei reduci dovette disintossicarsi.