Martedì 23 Aprile 2024

"Ubriaca ma consenziente" Per i giudici non è stupro

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Fa discutere l’assoluzione a Ravenna per due uomini accusati di violenza sessuale di gruppo su una 18enne, in quel momento ubriaca: il primo per avere avuto con lei il rapporto in un appartamento della città, l’altro per avere incitato e filmato tutto con il proprio cellulare. I due – un 30enne di origine romena e un 31enne di origine senegalese in passato calciatore semi-professionista in forza al Ravenna – sono stati assolti dal collegio penale del Tribunale della città romagnola "perché il fatto non costituisce reato". All’epoca, dopo un primo arresto, i due furono scarcerati dal Riesame. Ma la Procura al termine del processo aveva proseguito nella propria linea e chiesto per entrambi la condanna a nove anni di reclusione e probabilmente impugnerà la sentenza. L’avvocato che ha assistito la vittima attende le motivazioni, ma parla già di "retaggio patriarcale".

I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre del 2017 quando la giovane, dopo avere bevuto alcolici in un locale ravennate, era stata portata a spalla fino a un appartamento del centro là dove per l’accusa era stata messa sotto alla doccia e aveva poi subìto gli abusi.

I video di quei momenti, in seguito alla denuncia, erano stati sequestrati dalla polizia e i due ragazzi erano stati raggiunti da altrettante ordinanze di custodia in carcere. Il tribunale del Riesame di Bologna, sulla base anche dell’interpretazione di quei filmati, li aveva tuttavia scarcerati ritenendo che la giovane, sebbene "in uno stato di non piena lucidità", fosse "pienamente in grado di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale" e lo avesse espresso.

"La pronuncia – ha detto l’avvocato della ragazza, Elisa Cocchi – è sconfortante, figlia di un retaggio di tipo patriarcale, per cui le condotte degli uomini abusanti vanno nella maggior parte dei casi giustificate.