di Antonella Coppari Più che una maggioranza sembra una di quelle arene in cui tutti combattono contro tutti. Gli alleati del mattino si trovano l’un contro l’altro armati la sera. Uno sguardo d’insieme restituisce il quadro di una tavolozza di colori completamente impazzita con cui deve fare i conti un Mario Draghi che non riesce a celare l’irritazione. 5stelle contro Pd sull’inceneritore di Roma, ma poi i giallorossi si coalizzanocontro l’ala destra della maggioranza sulla riforma del catasto; quindi M5s e Lega con l’appoggio di LeU di nuovo uniti sulla guerra contro il fronte Pd-Forza Italia. Ma gli azzurri vanno a braccetto con M5s sul superbonus, con Letta in grande imbarazzo. Ed è solo il quadro di massima di queste ultime 24 ore: l’elenco potrebbe continuare. Alla base di ogni tensione c’è Giuseppe Conte. È il più agguerrito, anche perchè il leader maggiormente in difficoltà. Schiaffeggiato da Draghi in mondovisione con l’affondo sul superbonus non le manda a dire al suo cordiale nemico. Sarebbe "gravissimo" – scandisce – se fosse stata una "rappresaglia" per il non voto M5s sul decreto aiuti lunedì in consiglio dei ministri. "Mi ha meravigliato che nell’aula del Parlamento europeo abbia trovato il modo di parlare di una misura che sta facendo correre il paese". Afferma che "l’inceneritore non è negoziabile", e il premier "non deve azzardarsi" a mettere la fiducia sul provvedimento che oggi dovrebbe fare un nuovo passaggio in cdm per aggiustamenti tecnici. Grida al complotto: "Qualcuno vuole spingerci fuori dal governo". Chiara l’accusa a Draghi, che non apprezza la ’cortesia’. C’è di più: Conte definisce il premier guerrafondaio. "Non c’è la possibilità di sconfiggere la Russia. Se questo è l’obiettivo, l’Italia lo deve correggere, battendosi per trovare una soluzione politica al conflitto". Ma Conte vuole strappare o no? La domanda se la pongono tutti, ognuno ...
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