ArchiveCoprifuoco Italia, tutti a casa entro mezzanotte. Draghi: riaprire usando la testa

Coprifuoco Italia, tutti a casa entro mezzanotte. Draghi: riaprire usando la testa

Dal 17 il coprifuoco verrà allungato di due ore. I ristoranti al chiuso torneranno operativi dal primo giugno

A Roma la bella giornata di sole ha causato diversi assembramenti in centro

A Roma la bella giornata di sole ha causato diversi assembramenti in centro

Nella due giorni di Porto, Draghi parla essenzialmente di Europa. Ma alla fine del vertice Ue è costretto dai giornalisti a tornare in Italia. Cioè al dibattito infinito sulle riaperture. A prima vista, pare quasi che freni: "Bisogna aprire, ma bisogna farlo con la testa". In realtà, conferma sia la strategia sia la tabella di marcia già adottata dal governo. Il monito mira a respingere in anticipo le pressioni per pigiare l’acceleratore a tavoletta e riaprire tutto e subito: "Io voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme. Però è necessario ripartire in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre".

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E soprattutto, avverte, "la gradualità è importante" anche per capire "quali sono le riaperture che hanno più effetto sui contagi e quali meno". Insomma, salvo improbabili e amare sorprese nel monitoraggio del 14 maggio, il coprifuoco slitterà quasi certamente non di una ma di due ore, dalle 22 alle 24. Lo stesso Draghi lo fa capire quando enumera i dati che definisce incoraggianti: "Per quanto riguarda le vaccinazioni il 90% di coloro che hanno più di 80 e 90 anni ha ricevuto almeno una dose, come quasi il 70% di chi ha più di 70 anni. Dal 26 aprile al 7 maggio il numero dei ricoveri in terapia intensiva è calato di oltre il 20%, il tasso di positività è sceso al 3,2%. Se l’andamento dovesse andare in questa direzione, la cabina di regia procederà ad altre riaperture". Proroga, non soppressione del divieto di circolazione: probabilmente,il coprifuoco resterà giusto il tempo per entrare in pieno nella stagione estiva. Sui dati, poi, non è escluso il cambio dei parametri: i tecnici stanno valutando varie ipotesi, come l’Rt ospedaliero, cioè di legare le riaperture al numero dei ricoveri, oppure, secondo la proposta del sottosegretario Costa, alla percentuale di vaccinati. Tanti più immunizzati ha una regione, tanto più può andare in fascia gialla.

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Nonostante il martellamento di governatori e di mezza maggioranza è molto difficile, fanno sapere alla Salute, che venga anticipata la riapertura dei locali pubblici per cene e pranzo al chiuso (fissata al primo giugno), mentre uno spiraglio potrebbe esserci per le palestre e le piscine al chiuso contingentando, però, gli ingressi. Sugli scudi in queste ore, il settore wedding, tra i più penalizzati dalla chiusure; all’esame del Cts il protocollo messo a punto dagli addetti ai lavori con la supervisione del senatore Dario Stefano (Pd): festeggiamenti consentiti solo in zona gialla e bianca. Nel primo caso, massimo 150 ospiti che dovranno indossare la mascherina e tenere il distanziamento; nessun tetto al numero di invitati, niente obbligo di mascherina o di distanziamento nel secondo caso. Tutti però dovranno esibire il referto negativo del tampone, l’avvenuta guarigione o il certificato vaccinale. Se il Cts darà il disco verde, la speranza è di far ripartire il settore già il 10 giugno.

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Ma la vera preoccupazione di Draghi è la stagione turistica: non è una voce secondaria, per molte categorie dall’estate 2021 dipende la sopravvivenza. Per questo, il premier insiste sul green pass europeo, ma per lo stesso motivo segnala anche il pericolo per gli aeroporti: "Con la ripartenza del turismo bisogna guardare con attenzione gli aeroporti, luoghi in cui i contagi possono avvenire". È un messaggio preciso, significa che bisogna attrezzarsi subito per abbassare quanto più possibile il margine di rischio. Perché senza aeroporti sicuri non ci sono visitatori e senza turismo per decine di migliaia di ristoratori, albergatori e categorie affini non ci sarà futuro.

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