Tutte le Regioni con il governo "Animali pericolosi, troppi danni Dobbiamo tutelare i cittadini"

Federico Caner, il coordinatore degli assessori: "Non è caccia ma controllo delle specie. Sarà regolato dai carabinieri forestali"

di Beppe

Boni

Con la possibilità, inserita nella Manovra, di abbattere la fauna selvatica che provoca danni nelle zone dove è interdetta la caccia il Governo ha sollevato un polverone, in buona parte strumentale, che si è trasformato in uno scontro furibondo tra chi è favorevole e chi contrario. Sembra di essere tornati al nucleare sì, nucleare no. Mentre l’Esecutivo di Giorgia Meloni corre nell’ultimo miglio della Manovra tocca all’assessore all’Agricoltura del Veneto e coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, Federico Caner, spiegare come stanno le cose.

Assessore Caner, allora siamo al fucile in spalla e liberi tutti?

"No, nel modo più assoluto, è un percorso che di volta in volta andrà programmato e guidato. Soprattutto è una scelta facoltativa che spetta alle singole Regioni".

Parliamo di attività venatoria o di abbattimenti selettivi e mirati?

"C’è chi monta la polemica in funzione anti governativa con un grande equivoco. Il provvedimento non riguarda la caccia, già regolamentata nei tempi e nei modi. Qui parliamo di piani di controllo dove ci sono situazioni di danni o di pericolo. Misure che in parte sono già attive".

Qual è la novità del provvedimento?

"Che gli interventi si potranno effettuare nelle aree urbane, concetto da definire nei dettagli, e nelle zone protette come i parchi. E gli abbattimenti sono sempre l’ultima ratio quando altri metodi si rivelano insufficienti. È prevista, per esempio, anche la cattura degli animali con le gabbie. E parliamo soprattutto di cinghiali".

La situazione è davvero così grave?

"In certe aree del Paese sì. Ben vengano quindi azioni che contrastino il pericoloso e incontrollato espandersi di certe specie di fauna selvatica".

Quali sono le aree più a rischio in Italia? Ci sono città o regioni più in difficoltà?

"Il nodo vero, come detto sono soprattutto i cinghiali. Il problema è emerso in alcune zone di Roma, ma è presente anche nei Colli Euganei qui in Veneto, in Liguria arrivano fin sul mare, in Emilia-Romagna nelle aree collinari, poi Puglia, Calabria, Molise".

Nel mirino, è proprio il caso di dirlo, ci sono solo i cinghiali?

"Un’altra specie che necessita di contenimento è la nutria. Devasta gli argini di fiumi, canali e fossi con conseguenze disastrose che agevolano anche le esondazioni".

Chi coordina le eventuali operazioni di abbattimento?

"Il coordinamento spetta ai carabinieri forestali, che potranno avvalersi dei cacciatori abilitati ai piani di controllo, delle guardie venatorie e degli agenti delle Polizie locali e provinciali munite di licenza".

Il provvedimento del governo ha sollevato un vespaio di polemiche.

"È una scelta che va nella direzione giusta . Abbiamo il dovere di salvaguardare il diritto alla salute e alla sicurezza dei cittadini".

Le Regioni sono tutte d’accordo tra loro, anche quelle di ’colore’ politico diverso?

"Le Regioni in più occasioni e in modo trasversale hanno chiesto un’azione strutturata per contenere in modo efficace la fauna selvatica dove si verificano situazioni di pericolo e di danni. A loro volta sono sollecitate da associazioni e imprese agricole e dai cittadini".

I Cinque stelle su questo tema sono molto arrabbiati.

"Guardi il precedente ministero aveva già aperto questo percorso e loro fecero pressioni per rallentare l’iter. Ora più che mai agiscono anche per ragioni ideologiche".

Come la mettiamo con i danni provocati dagli ungulati negli incidenti stradali? Anche questo è un aspetto del problema che va considerato, nonostante molti lo mettano in secondo piano.

"Bisogna prevedere anche fondi adeguati per polizze di copertura degli incidenti da fauna selvatica e l’aumento degli indennizzi per i danni all’agricoltura".