Giovedì 25 Aprile 2024

Tutor, Craft diffida Autostrade: "Non li riaccendete, il brevetto è nostro"

La guerra per il sistema del controllo della velocità continua

Tutor e autostrade

Tutor e autostrade

Greve in Chianti (Firenze), 24 agosto 2019 - "Gentili signori, vi ricordiamo che la Cassazione ha cassato con rinvio e dunque la controversia è ben lontana dall’essere chiusa. Infatti nei termini di legge il processo sarà riassunto di fronte alla Corte d’Appello di Roma che potrà ritenere sussistente la contraffazione. Poiché continuiamo a pensare, anche dopo la sentenza del 14 agosto 2019, che i vostri sistemi costituiscano contraffazione del nostro brevetto, vi diffidiamo dal riattivare i Tutor e, comunque, dal compiere atti lesivi dei nostri diritti, riservandoci, comunque ed in ogni caso, ogni più ampia tutela, anche per il passato”. E’ il testo della diffida che la Craft di Romolo Donnini ha inviato ad Aspi.

Chi pensava che la guerra sul Tutor si fosse conclusa si deve ricredere. "La Suprema Corte ha cancellato la sentenza di Appello che imputava ad Autostrade per l’Italia la violazione del brevetto di Craft", aveva comunicato la società nel pomeriggio del 16 agosto. E aveva aggiunto di aver già messo in campo "le squadre per la reinstallazione del sistema" con l’obiettivo di "attivare controlli della velocità media su circa mille chilometri di tratte entro i giorni del controesodo". Per la cronaca, in origine, pre-sentenza di appello, erano trecento le postazioni Tutor su 2.500 chilometri di autostrade. Oggi sono 46.

Ma la diffida di Craft  ha bloccato la riattivazione dei Tutor Sicve? No, fa sapere Aspi. "Dando massima priorità alla sicurezza stradale, e nel totale rispetto della legge, la società sta procedendo alla riattivazione dei dispositivi", informa una nota dell'ufficio stampa il 27 agosto. "Autostrade per l’Italia - si legge nel comunicato - ha risposto formalmente alla diffida di Craft affermando che la Corte di Cassazione ha annullato e privato di qualunque effetto la sentenza della Corte d’Appello di Roma del 2018 che inibiva alla società l’uso del Sicve. L’assenza di contraffazione da parte di ASPI peraltro è già stata accertata in quattro precedenti provvedimenti di merito dei giudici" .