Tunisino massacrato dal branco Scatta l’odio sul web: se l’è cercata

Jesolo, l’uomo, ubriaco, aveva lanciato una bottiglia. Ricoverato in rianimazione: è in fin di vita. Denunciati tre ragazzi di 30 anni protagonisti della spedizione punitiva, incastrati dalle telecamere.

JESOLO (Venezia)

Lotta tra la vita e la morte, per gravi lesioni alla testa, un 38enne tunisino che l’altra notte a Jesolo è stato massacrato di botte da tre-quattro giovani. Le stesse persone che lui, ubriaco, aveva poco prima infastidito davanti ad un bar. E sui social si scatena l’odio: "Se l’è cercata", "hanno fatto bene".

La ‘movida’ estiva è appena ripartita nella cittadina balneare, dopo il blocco del Covid, e già tornano i vecchi, problemi delle risse in piazza, spesso innescate da eccesso di alcol o sostanze.

Il video dell’aggressione, ripreso da alcuni testimoni, fa rabbrividire: si vede un uomo a terra, inerme perché già colpito, e tre individui che senza pietà tornano su di lui, con calci all’addome, poi alla testa. L’ultimo aguzzino, non contento, fa il gesto di allontanarsi, ma torna sui propri passi, e sferra un altro paio di violenti colpi al ferito. Di lì a poco arriveranno i carabinieri, della stazione di Jesolo e del Nucleo operativo di San Donà, che proprio grazie a quelle immagini e alle testimonianze raccolte da chi era presente, ieri hanno identificato tre dei componenti del ‘branco’. Sono trentenni di Jesolo, tutti con un lavoro, sono incensurati. Ma forse ancora per poco: sono accusati di lesioni personali gravissime in concorso. Reato che, avvertono gli investigatori, potrebbe cambiare in base alle condizioni cliniche del 38enne preso a botte. Secondo i medici dell’ospedale all’Angelo di Mestre, dov’è ricoverato, resta in pericolo di vita. Tutto è accaduto giovedì notte, verso le 3.50.

Il tunisino, un senza fissa dimora, con precedenti per spaccio, era visibilmente ubriaco, e passando a torso nudo davanti ad un bar ha iniziato ad imprecare verso gli avventori seduti ai tavoli all’aperto. L’uomo è passato più volte davanti al locale, ad un certo punto ha anche scagliato un oggetto, forse una bottiglia di vetro, verso le persone sedute al bar, non colpendo nessuno. Passato qualche minuto dai tavolini si è staccato un gruppetto di giovani che hanno raggiunto il tunisino 50 metri più in là, sotto ad un portico, e hanno iniziato a picchiarlo selvaggiamente. Qualcuno aveva già chiamato il 112; poi una seconda telefonata, di chi aveva visto l’uomo stramazzare a terra. Secondo indiscrezioni, c’è chi avrebbe detto di aver visto il tunisino con in mano un taser. Ma i carabinieri non hanno trovato nulla di simile. L’uomo è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Mestre, dove gli è stato diagnosticato un grave trauma cranio-facciale. È stato operato nella notte, e resta in prognosi riservata. Non è la prima rissa di quest’estate a Jesolo.

Sabato 20 giugno lo stesso copione si era vissuto in piazza Mazzini, la zona della movida. Al termine di un parapiglia che aveva coinvolto una trentina di persone, due giovani erano rimasti feriti a terra. E così a nulla paiono servire le precauzioni prese dalle autorità. Come l’ordinanza anti-alcol – stop alla vendita dall’una alle 6 del mattino nei week end – firmata dal sindaco Valerio Zoggia, su indicazione della prefettura, proprio per contrastare la "cattiva movida".