Spinge sull’acceleratore il presidente tunisino Kais Saied. Dopo le decisioni inaspettate di domenica sera con le quali ha congelato il parlamento per 30 giorni e cacciato il premier Mechichi, Saied ha licenziato per decreto anche una ventina di alti funzionari governativi e il procuratore generale militare Taoufik Ayouni. Tra i silurati eccellenti ci sono il segretario generale del governo, Walid Dhahbi e il presidente del Comitato generale dei martiri e dei feriti della rivoluzione e degli atti terroristici, Abderrazek Kilani.
Intanto la Francia ha chiesto alla Tunisia di "nominare rapidamente" un nuovo premier. Richiesta sottolineata dal ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian durante un colloquio telefonico con il suo omologo tunisino Othman Jerandi.
Le Drian ha anche "insistito sulla necessità di preservare la calma e lo stato di diritto e di consentire un rapido ritorno al normale funzionamento delle istituzioni democratiche tunisine". Ieri Saied ha presieduto un incontro con alti funzionari dell’esercito e della sicurezza a seguito delle ‘misure di emergenza’. m Saied ha inoltre rimosso i ministri di Difesa, Interno e Giustizia, imposto il coprifuoco notturno fino al 27 agosto.