Trump si arrende, ma non sarà al giuramento Biden: "Meglio, è stato il peggior presidente"

Donald ammette la sconfitta, ma diserterà il passaggio di consegne. I democratici: "È instabile, toglietegli i codici nucleari"

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di Giampaolo Pioli

Donald Trump barricato alla Casa Bianca e sempre più isolato potrebbe avere le ore contate. Un poliziotto del Campidoglio è morto in seguito alle ferite riportate durante l’assalto di mercoledì dei trumpisti armati, dopo essere stato colpito con un idrante. Adesso l’indagine dell’Fbi coinvolge anche il reato di omicidio e non solo di sedizione e terrorismo domestico e potrebbe implicare anche la figura del presidente Trump, come istigatore se non mandante.

Decine di dimostranti che hanno partecipato all’occupazione del Congresso lasciando sul campo 5 morti vengono ricercati e arrestati nei vari Stati. Uno degli assalitori era in possesso di un’arma semi automatica e di 11 molotov. Il suprematista bianco che ha occupato l’ufficio di Nancy Pelosi, Richard ‘Bigo’ Barnett, è stato rintracciato in Arkansas e messo in carcere. La polizia smentisce che Antifa, la formazione anarchica di sinistra abbia avuto alcun ruolo nei disordini e nelle violenze, come invece sostenevano deputati repubblicani filo Trump nei loro siti.

Scaricato da Facebook e Instagram, il presidente si è spostato su Parler il Twitter della destra estrema. Anche i videomessaggi e i discorsi del tycoon stanno venendo esaminati dal punto di vista legale. Trump ieri notte, costretto dai suoi collaboratori più stretti dopo che diversi ministri avevano già abbandonato la nave che affonda, ha ammesso per la prima volta senza mai citare Biden che il 20 gennaio "verrà inaugurata una nuova amministrazione e tutti coloro che si sono macchiati di atti di violenza dovranno essere puniti".

L’indiretta ammissione di sconfitta a questo punto però sembra non bastare più. L’America teme qualche suo altro pericoloso colpo di testa. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha contattato il capo di Stato maggiore del Pentagono, per chiedergli di impedire a Trump l’accesso ai codici delle atomiche negli ultimi 11 giorni del suo mandato.

La situazione rimane tesissima. Il fallimento nella protezione del Campidoglio da parte dei 2.000 agenti dei quali solo un terzo era in servizio ha portato alle dimissioni del comandante della polizia speciale, finito anche lui sotto inchiesta per l’inspiegabile sottovalutazione della situazione.

Più di 200 deputati e decine di senatori, se il vicepresidente Pence non attiverà il 25esimo emendamento della costituzione, che prevede la rimozione immediata del presidente, sono pronti a mettere ai voti lunedì la mozione di un secondo impeachment per "incitamento all’insurrezione". Questa volta c’è l’appoggio anche di molti repubblicani. I tempi tecnici però prima di arrivare al voto prevedono procedure di almeno due settimane e quindi l’iter si completerebbe dopo l’uscita di scena di Trump il 20 gennaio e sembrano pertanto destinati ad avere solo un valore simbolico.

La tesi che si fa strada in queste ore concitate anche tra i leader repubblicani, è quella di convincere Donald Trump a dimettersi, come fece Nixon. Se lo facesse, Pence per qualche giorno diventerebbe presidente a tutti gli effetti e potrebbe concordare con lui il perdono che risparmierebbe al presidente uscente i rischi legali e giudiziari connessi all’assalto del Campidoglio per ribaltare l’esito democratico del voto di novembre.

Secondo la Casa Bianca però ci sono probabilità zero che lui si faccia da parte spontaneamente, anche se la figlia Ivanka sembra implorarlo. Trump ha annunciato ufficialmente che non sarà presente all’inaugurazione, ma sarà il vice Mike Pence a fare il passaggio delle consegne.

"Molto meglio che non ci sia Trump – ha ribadito Joe Biden dal Delaware –. È stato il più incapace e pericoloso presidente della storia americana. Io voglio d’ora in avanti lavorare con tutti e anche se nel mio partito qualcuno potrebbe storcere il naso, quando dico tutti significa anche i repubblicani che credono nella riunificazione del paese spaccato. Mi riferisco a Mitch McConnell anche se non sarà più il leader del Senato e a Mitt Romney. Insieme a molti altri che hanno avuto il coraggio di opporsi agli abusi e agli eccessi di Trump".