Martedì 16 Aprile 2024

Trump accerchiato L’Fbi piomba nel resort, presi dossier segreti Lui: un attacco politico

Agenti a caccia degli scatoloni che il tycoon portò via dalla Casa Bianca. Dopo la perquisizione notturna a Mar-a-Lago, la stangata sul Fisco. I giudici: "Consegni le sue dichiarazioni dei redditi al Congresso"

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di Giampaolo Pioli

Uomini del secret service coi mitra spianati a cancelli d’ingresso. Una trentina di agenti Fbi su 9 jeep nere, con un mandato di perquisizione in mano firmato da un giudice federale, fanno irruzione nel resort di Donald Trump a Mar-a-Lago in Florida a caccia dei documenti segreti trafugati dalla Casa Bianca. E che, invece, dovevano essere consegnati – come prevede la legge – agli archivi nazionali. Un blitz durato oltre 10 ore durante il quale è stata aperta anche la cassaforte dell’ex presidente degli Stati Uniti. Un’azione che non ha precedenti nella storia americana e viene considerata una misura di gravità estrema. Per firmare il mandato di perquisizione il giudice ha voluto vedere, infatti, indizi e prove per giustificare che quei documenti scomparsi potevano indicare un atto criminale.

Donald Trump al momento della perquisizione era a New York, nella Trump Tower, ed è stato lui a diffondere la notizia, definendo il blitz dell’Fbi autorizzato dal ministro della giustizia Garland "un attacco dei democratici per evitare che io corra nel 2024". La Casa Bianca si dichiara all’oscuro di tutto e ripete di non aver mai interferito col ministero della Giustizia, anche se Garland è stato nominato da Biden. Per Trump si tratta di un’umiliazione immensa: lui poco dopo sui social gira video dedicati ai seguaci di Maga (Make America grate again) presentandosi come un perseguitato politico. Fuori dalla villa sono arrivati i sostenitori dell’ex presidente con cartelli ’Maga, basta con la persecuzione’. Ma ieri anche un altro magistrato dopo la richiesta della commissione finanze del Congresso ha ordinato all’Irs, l’ufficio delle Entrate americano, di fornire al Congresso le cartelle delle tasse che Trump ha sempre negato durante tutti gli anni della presidenza. "Questi sono tempi bui per la nostra nazione – dice il tycoon –. La mia bella casa di Mar-a-Lago è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’Fbi. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte. Ho lavorato e collaborato con tutte le principali agenzie governative, questo raid non annunciato nella mia residenza non era né necessario né appropriato". È stato il figlio Eric ad avvisarlo di ciò che stava avvenendo nel suo feudo in Florida. Non era comunque la prima volta che l’Fbi faceva visita a Mar-a-Lago. Gli agenti federali ci sono stati almeno altre quattro volte dall’aprile di quest’anno e avevano già i individuato almeno 15 scatoloni di documenti top secret che non erano stati riconsegnati all’archivio nazionale. Trafugare, distruggere o manipolare documenti federali in America è considerato un reato: si rischiano fino a 3 anni e sei mesi. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha definito il blitz "un passo importante". "Nessuno è al di sopra della legge, neanche un ex presidente", ha aggiunto la democratica che, durante la presidenza di Trump, è stata uno degli avversari più agguerriti del tycoon.