Truffe online, la guerra della Polizia Postale: "Non aprite quella mail"

Aumentati i casi del 200%. Tra le vittime non solo privati, anche istituti di credito e aziende.

Agente della Polizia Postale, foto d'archivio

Agente della Polizia Postale, foto d'archivio

Non aprite quella mail. Tra conti correnti fasulli, phishing, furti d’identità, sottrazione delle credenziali per accedere ai conti correnti bancari e link che contengono malware, in Italia nel 2017 sono stati quasi 27 i milioni di euro finiti nella rete delle truffe informatiche. Cifre choc, rilevate dalla piattaforma Of2Cen, gestita dalla polizia Postale e delle comunicazioni (di cui oggi ricorre il ventennale), finanziata dall’Unione europea per il contrasto al cyber crime finanziario e su cui confluiscono tutte le segnalazioni provenienti da banche e forze dell’ordine, relative a transazioni sospette che avvengono in rete, in modo da poter analizzare e condividere in tempo reale ogni informazione e bloccare così le operazioni illegali.

Le truffe online avvengono indistintamente da Nord a Sud e colpiscono nel 90% giovani, adulti e anziani. Cittadini comuni fregati dai ladri della rete. Nella maggior parte dei casi, il modus operandi è sempre lo stesso: convincere il malcapitato attraverso mail trappola a cedere i propri dati personali o fornire le credenziali della propria carta di credito. Nel 2017 sono state migliaia le denunce arrivate sulle scrivanie dei venti compartimenti della Polposta, per un totale di quasi 16 milioni di euro sottratti dai conti degli italiani. L’incremento è stato notevole: +200% rispetto al 2016. Un trend che preoccupa sempre di più, anche in considerazione del fatto che nel primo semestre 2018 i dati confermano un andamento costante del fenomeno, in pratica sulle stesse allarmanti percentuali dell’anno scorso.

E a fare sempre di più la parte del leone sono i raggiri ai danni di banche e aziende. Stando alla piattaforma Of2Cen, a rendere il fenomeno allarmante sono le cifre: circa 14 i milioni caduti l’anno scorso nella rete delle frodi (tentate o compiute), cioè oltre il 50% degli importi complessivamente finiti sotto attacco. Due i sistemi utilizzati per le frodi: in un caso ignoti tramite e-mail si sono sostituiti al fornitore di servizi della banca, inducendo quest’ultimo a saldare una fattura regolarmente emessa dirottando il relativo bonifico su un conto corrente bancario sotto il controllo del sodalizio criminale; nel secondo caso invece, l’organizzazione criminale, sempre tramite e-mail, si è sostituita all’amministratore delegato dell’azienda frodata, inducendo in errore il dipendente addetto ai pagamenti, ordinandogli di disporre bonifici a fronte di non meglio specificate operazioni finanziarie, in favore di conti correnti bancari sotto il controllo criminale. L’azione di contrasto si è comunque rivelata efficace: ben 22 milioni sono stati bloccati. Frodi informatiche, ma non solo. Proprio nel giorno del suo anniversario (oggi la Polizia di Stato celebra come detto i primi 20 anni dalla trasformazione della Postale in polizia delle Comunicazioni), la Polposta mette sul piatto un 2017 di successi: dal monitoraggio di 17mila siti relativi al cyberterrorismo (206 quelli illeciti) alla denuncia di 39 minori per cyberbullismo, fino ai 2.128 siti pedopornografici oscurati.