Martedì 16 Aprile 2024

Meno tasse nello Stato Antartico di San Giorgio. L'incredibile truffa sventata a Catanzaro

Indagate 30 persone, 12 ai domiciliari, per il raggiro dell'inesistente nazione. Accuse di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi

Pinguini in Antartide (Ansa)

Pinguini in Antartide (Ansa)

Catanzaro, 18 agosto 2022 - Meno tasse e titoli nobiliari, con annessi terreni, per i cittadini dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio, la truffa sventata dalla Digos di Catanzaro ha dell'incredibile, e potrebbe ricordare qualche film di Totò. Ma era tutto reale, o quasi, e per 12 persone sono scattati gli arresti domiciliari (30 in totale gli indagati). I reati contestati dalla Procura calabrese sono quelli di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l'espatrio e riciclaggio.  

L'indagine aveva preso il via nell'aprile 2021 da una perquisizione in un immobile a Catanzaro, la sede diplomatica dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio. Gli indagati offrivano, a chi avesse aderito alla 'nuova nazione', magari acquistando da loro terreni in Antartide e diventando anche nobili del regno, i vantaggi di un'imposizione fiscale con un'aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo stato di appartenenza, cosa che li avrebbe esentati dalle imposte in Italia. Garantivano anche la possibilità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano, visto che sarebbero divenuti beni "sangiorgesi". Arrivando a promettere ai sanitari sospesi per inadempienze vaccinali col Covid, la possibilità di continuare a esercitare la professione medica, nonostante la radiazione o sospensione dall'albo italiano.

Gli ideatori del raggiro, visto il successo, avevano raccolto denaro dai cittadini "antartici" per il presunto acquisto dell'isola di Kouneli, in Grecia, così da dare una concreta territorialità allo Stato. Tra i reati contestati anche l'illecita fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l'espatrio. Ai cittadini antartici venivano anche offerti documenti di riconoscimento come passaporti, carte d'identità diplomatiche, contraffatti, ma totalmente corrispondenti ai format internazionali. 

La polizia infatti ha verificato l'utilizzo di questi documenti falsi in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero. Passaporti sangiorgesi sono stati esibiti in alcuni aeroporti, e c'è stato almeno un caso di utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico. La truffa avrebbe assicurato alla banda proventi per 400 mila euro, riciclati poi attraverso un conto estero maltese, isola dove ci sarebbe una rappresentanza dello Stato. 

Gli indagati

Tra i dodici ai domiciliari c'è anche un ex generale della Guardia di finanza in pensione, Mario Farnesi, di 72 anni, che poi sarebbe l'ideatore del meccanismo della truffa. Poi un maresciallo dei carabinieri in pensione, Emanuele Frasca, di 56 anni. Poi Fabrizio Barberio, 50 anni, di Catanzaro e il Console onorario itinerante e senatore dello Stato fantasma. Nei guai anche un medico no vax di Teramo, Roberto Petrella, che assieme ad altri suoi colleghi aveva tentato di creare un albo dei medici di Sangiorgio reclutando colleghi radiati o sospesi dall'albo.

La testimonianza

"La casa in cui ci trovavamo a studiare insieme a Frasca (Emanuele Frasca), Barberio (un altro indagato: Fabrizio Barberio, 50 anni, di Catanzaro), De Vito era una casa che Pistoia (Nicola Pistoia, 64 anni di Catanzaro) aveva dato a Barberio in comodato d'uso. Alcune delle volte in cui sono stata lì ho visto che Barberio consegnava dei panetti di colore marrone contenenti la droga a dei ragazzi che salivano a casa oltre ad alcune foglie di marijuana che divideva sempre tra i ragazzi. Non so se Fabrizio facesse dei traffici anche a Tenerife. So che è riuscito a spostarsi lì usando i documenti della legale rappresentanza sovrana, che è qualcosa di diverso e di analogo allo stato di San Giorgio. Grazie a quei documenti ritengo che possa essere riuscito a portare con sé indisturbato anche della droga senza passare sotto lo scanner in aeroporto", questo è parte di una delle testimonianze raccolte dai magistrati della Procura di Catanzaro nell'inchiesta "L'isola che non c'è". 

Su Barberio il testimone ha aggiunto: "So che poi ha fatto dei voli anche con i documenti di San Giorgio. Sono a conoscenza di ciò perché era lui stesso a vantarsene nel corso delle conversazioni sui gruppi whatsapp che avevamo in comune. Ricordo che mandò addirittura un audio in cui si sentiva che all'aeroporto di Tenerife era riuscito a non passare sotto lo scanner aeroportuale, convincendo il poliziotto della sua qualità para-diplomatica".