Trovò il cadavere, arrestata la fisioterapista

Svolta nel delitto di ‘Gigi Bici’. Nei guai una quarantenne accusata di tentata estorsione: "Chiese 390mila euro ai familiari per liberarlo"

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di Manuela Marziani

CURA CARPIGNANO (Pavia)

A un mese esatto dal ritrovamento del cadavere di ‘Gigi Bici’ davanti al cancello di una villa di Calignano, frazione di Cura Carpignano, è arrivata la svolta. Barbara Pasetti, fisioterapista di 44 anni, è stata arrestata dalla polizia per tentata estorsione: secondo quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile, e coordinate dalla Procura di Pavia, la donna "avrebbe fornito un contributo all’occultamento della salma – si legge in una nota che porta la firma del procuratore Fabio Napoleone – e avrebbe cercato di trarre profitto dalla custodia della stessa nei pressi della propria abitazione". La fisioterapista che ha sempre negato di conoscere Luigi Criscuolo, noto come Gigi Bici per il negozio di biciclette che ha gestito per anni in corso Garibaldi, ieri mattina ha ricevuto la visita degli agenti con un mandato perquisizione. In collaborazione con la scientifica e con l’ausilio dei cani molecolari, i poliziotti hanno controllato i diversi spazi della casa, che ha un grande cortile con garage e magazzini. Alcuni consulenti botanici hanno inoltre analizzato il terreno dove, nel pomeriggio del 20 dicembre, il bambino di 8 anni di Barbara Pasetti mentre giocava a pallone ha ritrovato il corpo di Gigi Bici.

Con la perquisizione in corso la donna è stata accompagna in questura per essere interrogata. Insieme a lei sarebbe stato sentito anche il suo ex marito. Nel pomeriggio la 44enne è tornata per prendere alcuni effetti personali e il gatto ed è stata arrestata. Scortata dalla polizia, ha varcato nuovamente quel cancello davanti al quale è stata fotografata e ripresa più volte perché proprio in quel punto era stato rinvenuto il cadavere del 60enne senza le scarpe e con i pantaloni abbassati. "Gli accertamenti della squadra mobile della Questura di Pavia – si legge in una nota della Procura – sono proseguiti per ricostruire gli ultimi movimenti di Criscuolo sino a quando, a fine novembre, l’obiettivo degli investigatori si è ampliato perché è stata recapitata una prima richiesta estorsiva ai familiari di Criscuolo, nella quale venivano chiesti 390mila euro per la liberazione del proprio congiunto. La prima richiesta è stata poi seguita da altre richieste estorsive che, ad oggi, sono state tutte ricondotte all’indagata poi tratta in arresto". Ma chi ha ucciso Gigi Bici? Per quale motivo? E perché in cambio della liberazione dell’uomo sono stati chiesti 390mila euro? Domande che al momento rimangono senza risposta.