Martedì 23 Aprile 2024

Trovato morto un orso della ‘lista nera’ Gli animalisti accusano la Provincia

M62 rientrava nell’elenco dei plantigradi da abbattere. La carcassa era già in decomposizione. La Forestale: attaccato da un altro esemplare. Ma c’è chi parla di bracconaggio: vogliamo assistere all’autopsia.

Trovato morto un orso della ‘lista nera’  Gli animalisti accusano la Provincia

Trovato morto un orso della ‘lista nera’ Gli animalisti accusano la Provincia

di Giulia Prosperetti

A due giorni dalla firma della nuova ordinanza di abbattimento per l’orsa Jj4, catturata dai forestali e rinchiusa nel recinto del Casteller a Trento dopo aver aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi, nei boschi di Caldes, in Val di Sole, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, torna a essere nell’occhio del ciclone. A scatenare la furia degli animalisti, mentre in 150 manifestavano già sotto casa del governatore, è stato il ritrovamento, ieri mattina, della carcassa dell’orso M62. Un gruppo di escursionisti ha rinvenuto l’animale, in stato di decomposizione, in una zona tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino.

L’orso, identificato grazie alle marche auricolari, era uno dei tre esemplari presenti sulla ‘lista nera’ di Fugatti. Lista, condivisa dall’Ispra, redatta in base alle indicazioni del cosiddetto ‘Pacobace’ ovvero il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali. Come confermato dall’Ispra M62, nato nel 2018, era un maschio di orso problematico.

"Dal maggio 2021 all’aprile 2022 – rileva l’Istituto – l’esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti". Già nel 2020 M62 si era più volte avvicinato agli insediamenti antropici, soprattutto in Val di Sole, dove in più occasioni aveva consumato rifiuti organici. Un atteggiamento che - come rileva il Rapporto grandi carnivori della Provincia Autonoma di Trento - l’orso ha ripetuto più volte tra la primavera e l’estate del 2021, entrando in più occasioni nei centri abitati in cerca di cibo, in particolar modo sull’Altopiano della Paganella.

Comportamenti che, si legge nel report, hanno reso necessarie "ripetute azioni di dissuasione" per farlo allontanare dalle case. Per tale ragione all’animale è stato messo un radiocollare ed ha iniziato a essere seguito con "costante attenzione". Sono due, in particolare, gli episodi in cui M62 ha manifestato una spiccata confidenza. Il 3 ottobre 2021, nell’ambito di un incontro ravvicinato a sorpresa con una persona, dopo una iniziale reazione di allarme, M62 è rimasto lì a pochi passi anziché allontanarsi come di norma accade.

A distanza di poco più di un mese, il 17 novembre, l’orso ha invece seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare ad una distanza minima di 15 metri dalle persone coinvolte dove è rimasto per circa dieci minuti nonostante i loro tentativi di allontanarlo. Atteggiamenti che hanno reso M62 passibile delle misure più energiche previste dal Pacobace: cattura con rilascio allo scopo di spostamento eo radiomarcaggio; cattura per captvazione permanente. Nel caso non fosse stato possibile procedere con le prime due, per lui – come per JJ4 e MJ5 – era prevista anche la misura ‘k’: abbattimento.

A stabilire le cause della morte dell’animale sarà l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, e intanto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, è stato già additato come il principale colpevole, se non come mandante diretto anche come ipotetico istigatore di atti di bracconaggio, tramite una "campagna di odio", "vendette", e "caccia alle streghe" nei confronti degli orsi, citando l’Enpa. Leal, Odv e Zampe hanno, intanto, chiesto di poter partecipare all’autopsia dell’animale. L’ipotesi avanzata invece ieri in serata dal Corpo forestale del Trentino è che il responsabile sia un altro orso: "Le ferite sulla carcassa di M62 sono probabilmente da attribuire all’attacco di un esemplare maschio adulto".