Mercoledì 24 Aprile 2024

Trovata morta in Sicilia, il giallo del testamento

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Maria Basso avrebbe firmato, pochi giorni prima di morire, un nuovo testamento. Lo avrebbe depositato da un notaio in Sicilia, per sostituire quello che aveva consegnato al notaio Muraro di Asiago una quindicina di anni fa, con il quale lasciava i suoi beni (500mila euro) in beneficenza. L’ennesimo comportamento che acuisce i sospetti dei parenti vicentini, che hanno visto la pensionata, morta venerdì mattina in ospedale a Catania, atteggiarsi "in modo strano" nelle ultime settimane.

Basso, 80 anni, di famiglia asiaghese, era nata a Bassano ma aveva trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza in Iran, al seguito del padre. Poi era stata assunta dal ministero degli Esteri italiano ed era entrata in ambasciata come impiegata e funzionaria. Poi era tornata ad Asiago e da diversi anni risiedeva nella struttura Rsa Villa Rosa. A esserle vicini il cugino Mario e l’amica Clelia, che era anche sua procuratrice speciale. Dopo aver incontrato la figlia di una cugina che abita in Sicilia, Basso aveva compiuto operazioni bancarie che i funzionari Unicredit hanno ritenuto sospette. Si è rivolta al notaio Muraro per revocare la nomina di procuratrice a Clelia e affidarla alla parente siciliana. Il cugino ha presentato in caserma dei carabinieri una denuncia per circonvenzione di incapace.