Martedì 23 Aprile 2024

Trovata in casa con la testa fracassata Il compagno interrogato per ore

Omicidio nel Ferrarese: la vittima aveva 51 anni. È stato il convivente a dare l’allarme ma restano alcuni punti oscuri

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di Cristina Rufini

Trovata con la testa fracassata nel suo appartamento di Borgo San Giovanni, un nugolo di case nell’immediata periferia di Bondeno, in provincia di Ferrara. Rossella Placati, bondenese di 51 anni, è stata uccisa con uno o più colpi alla testa. Che si tratti di omicidio – anzi dell’ennesimo femminicidio – nessun dubbio degli investigatori, ma c’è da ricostruire con chiarezza di chi è la mano assassina e soprattutto con che cosa ha ucciso. Il compagno e da più di un anno convivente, Doriano Saveri, muratore di 45 anni, è stato interrogato per ore e fino a tarda sera di ieri nella caserma dei carabinieri di Bondeno. È stato proprio lui ieri intorno alle 8.45 a presentarsi dai carabinieri di Bondeno per raccontare di aver trovato la donna esanime in bagno, con una profondo ferita alla testa. Poi ha accompagnato i militari fino all’appartamento teatro non certo di un tragico incidente, ma di un efferato delitto. Fin da subito, pochi i dubbi che la povera donna fosse stata colpita più volte alla testa e da ore, considerando che la morte o comunque le ferite potrebbero risalire a molto prima del ritrovamento del corpo.

L’uomo è stato ascoltato fino alla tarda serata di ieri dal pubblico ministero Stefano Longhi, che coordina le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Ferrara. Non è stata ancora trovata l’arma o comunque l’oggetto contundente che ha ucciso Rossella. Di certo l’uomo è stato visto da una vicina uscire dall’appartamento che condivideva con la compagna intorno alle 7-7.10 di ieri. Ma che cosa ha fatto fino alle 8.45 quando si è presentato dai carabinieri? E soprattutto da quando era arrivato nell’appartamento? Aveva trascorso la notte con lei e poi al culmine di una lite ha perso la testa? L’uomo ha continuato a difendersi raccontando di essere rincasato dopo le 8 e di averla trovata esanime in bagno. Una versione che fin da subito non ha convinto gli investigatori.

Rossella e il compagno si conoscevano da un po’ di tempo e da più di anno convivevano in quell’appartamento con la facciata color rosso mattone, che si dipana su tre piani. Lei divorziata da anni e con due figli, Niccolò e Vanni, da undici anni lavorava alla Haemotronic, azienda del biomedicale di Mirandola. Era amatissima dalle colleghe, che ieri mattina non vedendola arrivata al lavoro hanno tentato di contattarla al cellulare intorno alle 9.30, ma il telefonino ha continuato a squillare a vuoto. Rossella era già morta, forse da ore. Lui, muratore originario del bolognese ma che in passato viveva a Vigarano, sempre in provincia di Ferrara. Separato, con una figlia e con la passione per la pesca e per i reality, avendo fatto in passato alcune selezioni per X-Factor e il Grande Fratello. Una coppia che in apparenza non sembrava avere problemi: anche se ultimamente sembra ci fossero liti più ricorrenti. "La vita è come uno specchio...sorridi che lei ti sorriderà" è la frase che aveva scritto all’inizio della sua pagina Facebook. Ma il suo sorriso all’alba di un lunedì di febbraio si è spento per sempre. Probabilmente per mano di chi diceva di amarla.