Troppi over 60 non si vaccinano Sono 2,4 milioni: incubo ricoveri

Neanche una dose al 13% degli anziani, si teme una nuova ondata. Bassetti: a ottobre lockdown solo per loro

di Alessandro Farruggia

Troppi over 60 non sono vaccinati. E questo, con le varianti che galoppano ed entro fine luglio saranno prevalenti anche in Italia, è un problema. Secondo i dati della Fondazione Gimbe a oggi dei 17.886.878 over 60, 2.384.966 (13,3%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515 (26%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose: 3.154.159 con AstraZeneca, 1.286.101 con Pfizer-BioNTech e 208.255 con Moderna. Sono dunque oltre 7 milioni le persone over 60 parzialmente o totalmente esposte a rischio di malattia grave o morte che non hanno adeguata copertura contro la variante. Troppe. Il rischio è che i non vaccinati diventino terreno di coltura per le nuove varianti e non solo ne siamo colpiti, ma possano reinfettare anche una parte (8-10%) dei vaccinati, determinando una nuova emergenza ricoveri in autunno.

"Ci piaccia o no da agosto la variante Delta sarà predominante – spiega Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova –. L’unico modo che avremo per difenderci dalla variante Delta sarà di avere l’85% di italiani vaccinati con 2 dosi per il 15 ottobre. Se sarà così la variante Delta ci farà un baffo, se invece ci arriveremo con il 65% saranno dolori. E magari si arriverà a un punto in cui si dovrà dire: serve un lockdown per i non vaccinati". L’urgenza di vaccinare completamente le fasce a rischio è ben chiara al commissario straordinario Francesco Figliuolo, che già il 22 maggio sollecitò le regioni a coinvolgere i medici di famiglia perché, con il loro patrimonio di credibilità e conoscenza diretta del paziente, contribuissero a raggiungere gli over 60 che non si erano vaccinati. Le varianti in crescita pongono ora nuove urgenze, specie per le seconde dosi, che completando il ciclo vaccinale danno la copertura anche contro le varianti. "“Gli scienziati – ha detto ieri il generale durate la sua visita all’isola del Giglio – spiegano che con la doppia dose si è abbastanza sicuri, quindi noi dobbiamo accelerare con le doppie dosi e continuare il piano vaccinale per chiuderlo nel più breve tempo possibile. Adesso dobbiamo concentrarci dagli over 50 in su".

Le Regioni, che in Italia hanno la competenza della sanità, hanno in buona parte risposto positivamente, ma va detto che il quadro è molto variegato, con quelle del Sud che sono mediamente più indietro delle altre. La Sicilia – ultima – ha ben il 30,2% dei 60-69enni e il 24,1% dei 70-79enni senza neppure una dose. In Emilia Romagna le percentuali sono del 17,5% e dell’11,2%, in Toscana del 16,4% e del 10,6%, in Lombardia del 17,7% e del 12%. Molte Regioni – pur determinate a colmare il gap – lamentano la scarsità di vaccini. Il Lazio fa quindi slittare le prenotazioni adducendo la mancanza di circa 100mila dosi di Pfizer. Problemi si segnalano anche in Puglia e anche l’Emilia-Romagna con Stefano Bonaccini lamenta "scarsità di dosi rispetto a quanto immaginavamo". "Speriamo si possa recuperare", dice, ma si sta valutando uno stop alle prenotazioni fino al 15 agosto per la fascia 20-59 anni.

La diffusione della variante Delta (ex indiana) è ormai veloce anche nel nostro Paese. "Il rapporto della Flash Survey condotta dal ISS in collaborazione con il ministero della Salute e le Regioni – ha detto ieri il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – mostra come la variante Alfa, sia ancora predominante, intorno al 58% seguita dalla variante Delta, già al 22,7%, e dalla variante Gamma (ex brasiliana), che è intorno al 12%. Quindi è necessario mantenere dei comportamenti individuali ispiranti alla massima prudenza e soprattutto continuare a vaccinare". L’obiettivo, che il generale Figliuolo ribadisce essere pienamente raggiungibile, resta avere l’80% di vaccinati completi entro settembre: "Le dosi ci sono e – promette – ci saranno".