"Troppi cafoni" Se De Sica irride i post dei parvenu

Piero

Degli Antoni

Ricchi ma burini. Christian De Sica su Instagram si è scatenato contro i benestanti che intasano i social con le immagini della loro sfarzosa esistenza. "Ma certe persone non si so’ rotte le palle di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche delle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i buffi (cioè i debiti)? E basta. Ma possibile essere diventati così cafoni?". Nell’estate del nostro scontento si realizza la più cristallina delle nemesi: proprio l’attore che nei decenni ha personificato sullo schermo l’italiano arricchito e tanghero, coi biglietti da cento infilati nel taschino della camicia, e il Rolex magari finto incatenato al polso, proprio lui si scaglia contro la turba esibizionista che ostenta con sventata spudoratezza la prosperità di una vita gaia e prodiga.

Ma forse proprio il fatto di vantare un curriculum di Natali cinematografici tutti declinati nelle località più fastose del mondo ha portato Christian De Sica a sviluppare temibili anticorpi contro la volgarità e la rozzezza dei parvenu Ferrari-muniti. C’è chi lo fa con odiosa sicumera e chi rivendica orgogliosamente uno status superiore, ci viene in mente Sonia Bruganelli che periodicamente posta una foto della famiglia in volo su jet privato: a chi le contesta quell’improvvido pavoneggiarsi, risponde che, avendone i mezzi, perché no? Qui avviene lo scontro tra due culture: il dissidio tra chi considera il denaro come un attestato di stima del padreterno che va esibito come una licenza di caccia, e chi preferisce seguire la civiltà calvinista e imbocca la strada di una riservata frugalità. Per concludere, vorremmo riproporre in una nuova veste una delle più celebri canzoni sulle vacanze (Giuni Russo): "Un’estate al mare voglia di strafare fare il bagno dallo yacht per vedere da vicino i cafoni -oni – oni".