I prezzi corrono e i consumi rallenteranno per lo shopping natalizio? "Prevediamo che le spese per gli acquisti natalizi saranno inferiori di almeno l’8% - risponde Mario Resca (nella foto), presidente Confimprese -. Sarà un Natale diverso da quello che ci aspettavamo tre mesi fa, in cui dominavano l’euforia e un senso di ‘liberi tutti’. Non è così".
Perché?
"Perché l’aumento generalizzato dei prezzi fa temere per i potenziali effetti depressivi sulla ripresa economica, mettendo in dubbio l’effettivo recupero del 2022. Sulla fine del 2021 incombe dunque una maggiore incertezza acuita dall’accelerazione del virus".
Dovremo fare ancora a lungo i conti con l’inflazione in aumento?
"Per Christine Lagarde le forti pressioni sui prezzi sono transitorie e si tornerà alla normalità nel 2022. Tuttavia, i dati sono sotto gli occhi di tutti e la spinta inflazionistica si sta ripercuotendo in modo preoccupante sul potere d’acquisto delle famiglie. La gente rinuncerà a comprare, ai viaggi, alle vacanze. Siamo tornati a una psicosi, non assimilabile al primo lockdown, ma che crea incertezza e paura del futuro. Prova ne sia anche l’andamento dei flussi nei centri commerciali, che nella seconda settimana di novembre hanno subìto un brusco rallentamento nell’ordine del meno 20%".
Come uscire da questa situazione?
"Ciò che chiediamo come associazione che rappresenta 40mila punti vendita e 660mila addetti è la risposta immediata alla spinta inflazionistica attraverso l’adozione di misure volte a contrastarla e a ridare fiducia ai consumatori. Draghi, di cui abbiamo massima fiducia, si è detto pronto a un nuovo intervento contro il caro bollette. Ne abbiamo urgente bisogno".
A.Pe.