Trombosi fatale, l’ira della sorella: Gianluca era sano

Inchiesta a Brescia. Il 54enne padre di due figli aveva fatto AstraZeneca. Malore dodici giorni dopo l’iniezione

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di Beatrice Raspa

FLERO (Brescia)

La bara all’obitorio degli Spedali Civili di Brescia è ricoperta di fiori bianchi e striscioni della tifoseria della Curva nord del Brescia calcio. "Qualcuno adesso ci dovrà spiegare – dice Sonia, con gli occhi lucidi di rabbia e dolore –. Mio fratello stava benone, era super attivo, mai avuto niente. Ed è morto di colpo così. Perché non hanno sospeso subito AstraZeneca per chi ha meno 60 anni? Perché questa leggerezza?".

In quella bara c’è Gianluca Masserdotti, 54 anni, meccanico di Flero, una compagna e due figli, Giulia, 27 anni, e Manuel, 20. Mercoledì scorso è deceduto per trombosi alla Poliambulanza di Brescia, dove era ricoverato dalla domenica precedente. Dodici giorni prima aveva ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca.

La segnalazione del caso sospetto alla procura è partita direttamente dall’ospedale. È stata aperta un’indagine e il pm Gianluca Grippo ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche e della vaccinazione. L’autorità giudiziaria ha concesso il nulla osta per i funerali – che si svolgeranno domani, lunedì, nella parrocchiale di Flero – e per la tumulazione, ma ha bloccato la cremazione del corpo, così come intendevano fare i parenti, per tenerlo a disposizione. I familiari e gli amici si avvicendano stravolti e increduli nella sala mortuaria dell’ospedale. Fino all’altro giorno Gianluca era con loro a scherzare e parlare di calcio, e ora è all’altro mondo. "Siamo andati a vaccinarci insieme al centro fiera l’altro fine settimana", continua Sonia, accanto alla compagna Cinzia e ai figli, tutti sotto choc.

La reazione anomala al siero è esplosa solo in un secondo momento: "All’inizio lui ha avuto qualche linea di febbre e un po’ di malessere passati con la Tachipirina. Per tutta settimana Gianluca ha lavorato regolarmente. Poi venerdì si è sentito male. Febbre a 40, mal di testa fortissimo. Domenica, quindi otto giorni dopo il vaccino, è svenuto. L’abbiamo portato d’urgenza in ospedale – sottolinea ancora – con un’ischemia cerebrale in corso. Quando si è svegliato aveva una parte del viso storta, ma era in sé, tanto che ha riconosciuto un’infermiera che è una nostra vicina di casa. La notte seguente ha avuto un peggioramento. Lo hanno operato al cervello per alleggerirgli la pressione del trombo. Invece la notte seguente i trombi si sono generalizzati, lo hanno invaso. Mercoledì – conclude – ci hanno chiamato per dirci che non c’era più nulla da fare".