Trentadue morti

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Il 13 gennaio 2012 la Costa Concordia urtò in navigazione un piccolo scoglio a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio. Circa 4.200 persone furono tratte in salvo, 32 persero la vita.

Dietro l’incidente la scelta del comandante, Francesco Schettino, di fare “l’inchino”, una manovra utilizzata per portare la nave più vicina possibile alla costa, per salutare chi si trova sulla terraferma. Schettino, che all’epoca dei fatti aveva 51 anni, è stato condannato in appello e in Cassazione a 16 anni, oltre all’interdizione per 5 anni da tutte le professioni marittime.