Giovedì 18 Aprile 2024

Treno negato ai viaggiatori disabili Nessuno cede il posto, è polemica

La presidente dell’associazione che li accompagnava: "La colpa è di chi doveva assicurare il servizio"

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di Giambattista Anastasio

"Faccio questo lavoro da 11 anni e non mi è mai capitato nulla di simile: non è stato garantito né il diritto alla mobilità delle persone con disabilità né quello di tanti altri passeggeri". Parole di Giulia Boniardi, presidentessa di Haccade, associazione no profit specializzata nell’organizzare viaggi culturali rivolti a giovani e adulti con disabilità. L’ultimo, in ordine di tempo, quello organizzato a Genova per le festività di Pasqua. Alle 15.40 di lunedì Boniardi avrebbe voluto e dovuto salire sul treno diretto dal capoluogo ligure a Milano insieme a 25 persone con disabilità tra i 35 e i 50 anni e ad altri 4 accompagnatori. Ma a quel convoglio hanno dovuto rinunciare, sebbene avessero i biglietti. Una volta arrivati alla stazione di Piazza Principe, infatti, hanno trovato ressa, caos: un assalto al treno al quale il gruppo di Haccade non poteva partecipare. Sono arrivati a Milano a bordo di un bus che Trenitalia ha messo a disposizione di tutti i passeggeri rimasti a terra.

Ieri si sono susseguite più ricostruzioni dell’accaduto. Quella di Trenitalia è riassunta in una nota che, di fatto, è un dito puntato contro alcuni passeggeri che si sarebbero rifiutati di alzarsi e liberare i posti che l’azienda aveva riservato al gruppo di Haccade. La Boniardi, però, non ci sta: "La colpa è di chi avrebbe dovuto garantire il servizio e non l’ha fatto". Il riferimento è alla stessa Trenitalia, che ha annunciato che "rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti" e ha ribadito "il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico".

Le ricostruzioni, allora. "Trenitalia – si legge nella nota – aveva riservato, sulla prima vettura del treno regionale 3075 Albenga-Milano, i posti necessari a far viaggiare da Genova a Milano una comitiva di persone con disabilità. Sul treno, arrivato a Genova in ritardo per un precedente atto vandalico che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a lì liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti. Dopo circa 20 minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, un pullman sostitutivo".

La Boniardi, però, non se la prende con i passeggeri che non si sono voluti alzare: "La colpa – ripete – è di chi avrebbe dovuto garantire il servizio e non l’ha fatto: noi non siamo neppure riusciti a salire sul treno perché quando è arrivato a Genova era già pieno, non ci stava neanche uno spillo. Qualcuno ha provato comunque a salire a bordo e si è creata grande tensione". Ininfluente il fatto che Haccade e i suoi ospiti avessero il biglietto: "Quello delle 15.40 era un treno regionale veloce: i posti non sono numerati. Come noi c’erano tante altre persone che avevano il biglietto ma non potevano rivendicare il proprio diritto al posto perché c’era ressa", spiega la presidentessa della onlus, che fa sapere di aver appreso solo ieri che Trenitalia avesse riservato una carrozza al gruppo: "Non siamo neppure riusciti ad avvicinarci alle carrozze, tanta era la folla e la preoccupazione di tutelare i nostri ospiti, che hanno disabilità cognitive e psichiche. Il personale di Trenitalia ci ha informato della possibilità di servirci di un bus appena arrivati in stazione, avvisandoci che c’era sovraffollamento".

Come avessero intuito da subito la gravità della situazione. Sdegno hanno suscitato le ricostruzioni secondo le quali ci sarebbero stati insulti dei passeggeri ai 25 adulti con disabilità. Non a caso Trenitalia si richiama "al senso civico". Boniardi precisa: "I passeggeri non ce l’avevano con i nostri ospiti. Sono partiti improperi e parole irriferibili contro la situazione che si era creata, contraria alla dignità umana, e contro chi avrebbe dovuto evitarla".