Tragedia del fango L’ottava vittima è un 15enne Era in tuta, rannicchiato Ancora quattro dispersi

Il ragazzino recuperato vicino alla porta di casa, come i fratellini: nessuna traccia dei genitori. Individuata l’auto del fidanzato di Eleonora: "L’ha presa per fuggire dall’ondata killer"

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dall’inviato

Alessandro Farruggia

Le speranze di trovare sopravvissuti affondano lentamente nel fango che è calato dal Monte Epomeo. Ischia offre solo lacrime. Sotto un timido sole, ieri i vigili del fuoco, scavando a forza di braccia, senza mezzi meccanici, hanno estratto dal rudere della casa di Gianluca Monti e Valentina Castagna, su in quella via Celano che è il cimitero di questo disastro, il cadavere del loro primogenito Michele, 15 anni. Era imprigionato dal fango come il fratello Francesco (11 anni) e della la sorellina Mariateresa (6 anni), recuperati nei giorni scorsi. Francesco era vicino alla porta di casa, in tuta, rannicchiato in posizione fetale. I morti sono quindi otto.

All’appello mancano i loro genitori Gianluca e Valentina, dei quali non ci sono indicazioni se si trovino nella casa (come si pensava fino a ieri mattina) o se, ipotesi in crescita, siano stati strappati via dal fiume di fango e acqua che è scesa a 30 metri al secondo dal vallone Sinigallia (’cava Sinigallia’ per i locali). Oltre a loro si cercano altre due persone. La prima è il marittimo Salvatore Impagliazzo, compagna della prima vittima ritrovata, la commessa Eleonora Sirabella. E manca anche una quarta dispersa, la cui identità sta lentamente emergendo. Si tratterebbe di una giovane donna, nata nel 1991 a Lacco Ameno, che sarebbe parente acquisita di Valentina Castagna e risiedeva in una traversa di Via Celario. I vigili del fuoco avrebbero identificato la sua auto poco più a valle, ma è schiacciata ed è quasi completamente bloccata dal fango e per liberarla servono mezzi meccanici che è stato sino a ieri impossibile portare sin lassù. Ieri i vigili del fuoco hanno aperto coi caterpillar una nuova strada che arriva nella zona di via Celano e porteranno su i bobcat, escavatori piccoli ma potenti, con i quali contano di liberare la macchina per vedere se la ragazza è lì. Più a monte è stata identificata anche l’auto di Salvatore Impagliazzo, che è rovesciata e intrappolata tra fango e pietre. Lui, che forse l’ha presa dopo che la compagna era stata trascinata via, potrebbe essere all’interno. Ma anche qui, servono i mezzi meccanici.

Il bilancio dei feriti resta invece fermo a quota cinque, di cui uno in prognosi riservata, mentre gli sfollati sono 230. "Si sta procedendo speditamente – ha detto il prefetto di Napoli, Claudio Palomba – con la perimetrazione della zona rossa per capire quanti sono gli edifici sicuri e capire se quando la gente potrà rientrare nelle abitazioni. Ovviamente, speriamo che il tempo regga".

Secondo il Cnr nuove possibili piogge sono attese a Ischia per stamani mattina e mercoledì pomeriggio, e questo sarebbe un problema perché renderebbe di nuovo liquido il fango. Mentre le polemiche sugli allarmi inascoltati restano vive, il vescovo di Ischia, monsignor Gennaro Pascarella, si è rivolto con una lettera aperta alla popolazione dell’isola chiedendosi: "Abbiamo fatto tutti la nostra parte, perché questo evento non fosse un disastro annunciato?". La procura di Napoli sospetta che tra gli amministratori qualcuno abbia responsabilità e, indagando per disastro colposo, metterà sotto analisi tutti i fondi non spesi, le opere e le manutenzioni non realizzate e gli abbattimenti non fatti, specialmente quelli delle case distrutte.

Ieri ha testimoniato la sua vicinanza a Ischia anche l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel: "È con grande sgomento che seguo la notizia del disastro a Ischia. Conosco bene l’isola, mi sono affezionata ad essa e alla sua gente. Sono in lutto con loro". Con lei, tutta l’Italia.