Giovedì 18 Aprile 2024

Tracce del serial killer nelle chat Le ha uccise tutte con uno stiletto

Gli investigatori a caccia dell’assassino: indizi nei siti di incontri delle prostitute e sugli smartphone. La prima vittima è stata colpita durante il rapporto sessuale. Al setaccio i video delle telecamere

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Le strade non sono più transennate e da ieri la vita del quartiere Prati, a Roma, nonostante le telecamere che ancora stazionano davanti a via Riboty e via Durazzo, a 24 ore dagli omicidi delle tre donne, è ripresa a scorrere normalmente. Sottotraccia prosegue, invece, a pieno ritmo la caccia al serial killer delle prostitute. "In questi casi si deve arrivare a dama nelle prime 48 ore dopo i fatti" spiegano gli inquirenti. La svolta sarebbe arrivata con la raccolta di campioni di Dna, ma gli esami saranno lunghi.

Gli investigatori stanno, poi, passando al vaglio i siti di incontri per trovare tracce lasciate dal killer. In particolare si cerca tra i contatti digitali di Marta Castano Torres che per i suoi appuntamenti usava una piattaforma di incontri. "Aveva fissato un incontro con un cliente", dice la sorella. Una firma digitale che potrebbe essere la chiave per incastrare l’assassino.

L’arma utilizzata non è stata trovata ma si pensa possa essere la stessa: una lama tipo stiletto. Per chiarire se le ferite mortali sul corpo delle tre vittime siano state inferte dalla stessa arma bisognerà attendere le autopsie. La prima a essere stata uccisa – secondo le ultime ricostruzioni – è stata la donna colombiana di sessantacinque anni, colpita con diverse coltellate al torace durante un rapporto sessuale. L’uomo si sarebbe, poi, allontanato con l’arma dall’appartamento nel seminterrato di via Riboty 28 e avrebbe raggiunto l’appartamento delle due quarantenni cinesi. Un tragitto di circa 850 metri, dieci minuti a piedi, 4 in macchina o motorino, lo ha separato dal duplice omicidio.

La dinamica è stata la stessa: il killer ha accoltellato la prima delle due donne con cui si era appartato sul letto durante il rapporto sessuale. Ma qualcosa nel suo piano è andato storto. Attirata nella stanza, forse dalle grida di aiuto, la seconda donna è intervenuta in soccorso ed è stata colpita a morte consentendo alla coinquilina di scappare, ancora nuda e ferita, sul pianerottolo. È lì che l’uomo l’avrebbe raggiunta per sferrare i colpi mortale lasciandola in una pozza di sangue, dove è poi stata ritrovata dal portiere.

Gli omicidi, secondo quanto si apprende, sarebbero avvenuti tra le 10.30 e le 11, mentre nello stabile era in corso un trasloco. Quello che è successo dopo, e come l’assassino sia riuscito a uscire dal palazzo sporco di sangue in pieno giorno senza esser notato da nessuno, rimane ancora tutto da chiarire. Negli uffici della questura, per tutta la giornata, sono andate avanti le audizioni di testimoni. Sono stati ascoltati i condomini, il portiere di via Riboty che ha scoperto il cadavere sul ballatoio e anche gli operai di una ditta impegnata in un trasloco in quel palazzo proprio nei minuti della tragedia. Al momento, in base a quanto filtra, nessuna delle persone ascoltate avrebbe fornito un identikit dell’aggressore. Le indagini si stanno concentrando su più fronti. Centrali risultano le telecamere, una delle quali era installata dietro un vaso sulla finestra dell’appartamento delle due cinesi al primo piano. Ma rimane da chiarire se fosse attiva.

Giulia Prosperetti