Tra sgomento e rabbia Le lacrime della moglie di Alika "Voglio vedere in faccia il killer"

La donna aveva raggiunto il marito in Italia, la coppia aveva un figlio piccolo: "Cosa gli aveva fatto di male?"

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CIVITANOVA (Macerata)

"Voglio guardarlo in faccia, per vedere chi è, voglio capire che ha fatto, e perché ha ucciso mio marito". Charity Oriakhy, la moglie di Alika Ogorchukwu, piange e urla dal dolore per quanto accaduto a suo marito. La donna, accompagnata da alcuni amici, ieri pomeriggio da San Severino è arrivata a Civitanova, lungo il corso Umberto I, dove a terra, coperto da un lenzuolo, c’era ancora la salma del marito. Ad avvertirla della tragedia sono state alcune sue connazionali. Charity non ha fatto altro che piangere. Una scena straziante in mezzo al corso di Civitanova. La donna era circondata e sostenuta da alcuni amici, ha parlato con gli agenti della Squadra mobile, si guardava intorno smarrita e incredula, era sconvolta e disperata. "Perché gli ha fatto questo? Perché l’ha ucciso" ha chiesto più volte, del tutto impreparata di fronte a un dolore crudele e inatteso.

"Non si capacita di quello che è accaduto – racconta l’avvocato Francesco Mantella -, del resto è difficile capire e accettare un fatto del genere. Alika era una persona buona, mansueta. Da 16 anni viveva in Italia, prima a Tolentino, poi dopo il terremoto a San Severino. Era in regola con il permesso di soggiorno, lavorava come ambulante e aveva la licenza".

Spesso si recava a Macerata, e spesso si portava fino a Civitanova dove in questo periodo estivo c’è più movimento, sia sul lungomare sia lungo il corso dove ieri pomeriggio ha finito la sua esistenza. "La moglie – prosegue nel racconto l’avvocato Mantella – lo aveva raggiunto in Italia, avevano un bambino, non facevano del male a nessuno. Di recente Alika aveva avuto un incidente, per questo camminava usando una stampella. Quello che è successo è inaccettabile. Ora ci si deve interrogare sul perché possano accadere cose di questo genere. Serve un maggiore controllo del territorio? Non lo so, però una notizia come questa lascia sconcertata la città". Sconcerto lo esprime anche il sindaco Fabrizio Ciarapica, a capo di una maggioranza di centrodestra: "Episodi di questo genere creano sempre tanta amarezza. Come sindaco e come uomo, condanno ogni atto di violenza, ancor più quando il risultato è la perdita della vita da parte di un giovane".

La prima reazione, dettata dalla fretta però, era stata quella del commissario della Lega Marche Riccardo Augusto Marchetti che aveva definito "vergognoso quanto accaduto in una città turistica, con un nigeriano ucciso da un altro straniero". Sottolineando come Salvini sia stato l’unico ministro degli interni a garantire la sicurezza azzerando gli sbarchi. Poi l’errata corrige con un "torneremo al governo per garantire la sicurezza" senza menzionare la nazionalità dell’omicida.

p. p.