Forte di un incoraggiante base in diverse regioni italiane, Giovanni Toti (foto) tenta il salto dalla sua Ligura alla dimensione nazionale, lanciando Italia al Centro, movimento che aspira a scardinare l’attuale bipolarismo. Ieri, alla prima convention nazionale del nuovo partito hanno fatto sentire la loro voce alcuni possibili partner di questa operazione: da Carlo Calenda a Ettore Rosato e Clemente Mastella. Ma la voce più forte e dissonante è quella di Silvio Berlusconi che, dopo aver affermato "il centro sono io", ieri ha ribadito il concetto con un video. Toti ha radunato a Roma i 12 parlamentari che fanno riferimento a lui e i 16 amministratori regionali, i 42 sindaci e gli oltre 600 amministratori territoriali che Italia al Centro esprime. "Le coalizioni – dice Toti – non esistono più, l’attuale sistema politico è finito". Per questo serve una nuova legge elettorale che prenda atto della nuova fase e la fotografi con un proporzionale con sbarramento.
Una analisi condivisa dagli ospiti Carlo Calenda ed Ettore Rosato, che però rispetto alla nuova creatura e all’offerta di Toti di dialogare e partecipare al "cantiere", si pongono in modo diverso. Calenda conferma che con +Europa il 24 settembre darà vita a un partito liberale che correrà sicuramente da solo, e su questo chiede a Toti di esprimersi "con nettezza". Rosato è più dialogante: "Collaboriamo per costruire una ciambella di salvataggio contro i populismi".